I risparmi degli italiani nel mirino del Governo, sono una risorsa per l’Italia, secondo Banca d’Italia

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Cosa ci aspetterà nei prossimi 12-24 mesi? Quali le difficoltà che gli italiani si troveranno ad affrontare e quali soluzioni possono essere perseguite? Ce lo dice il Governatore di Banca d’Italia nella relazione annuale.  Conoscere il problema è un passo avanti per individuare la soluzione. I risparmi degli italiani nel mirino del Governo, sono una risorsa per l’Italia, secondo Banca d’Italia. E sicuramente una soluzione all’indebitamento monstre. Ecco l’analisi di Visco.

Gli effetti della recessione sono solo all’inizio

Per Visco la recessione innescata dalla emergenza sanitaria è solo all’inizio. I veri effetti si vedranno più avanti, tra qualche mese. Potrebbero esserci altre cadute sui mercati e si potrebbe assistere a casi di insolvenza di economie fragili o con debiti pubblici già elevati. Questo scatenerebbe una crisi sistemica sul settore finanziario.

Attenzione, questo passaggio è cruciale. Visco quando cita possibili casi di insolvenza, pensa all’Italia, pur senza citarla. Ma va anche oltre, indicando come i casi di insolvenza possono creare crisi sistemiche. Significa che la speculazione dei mercati potrebbe essere tentata di far saltare il banco di qualche economia in difficoltà, come Italia o Grecia. E questo scatenerebbe un effetto domino sui mercati che riguarderebbe altre deboli economie.

Visco ci avverte che il pericolo per l’Italia non necessariamente può arrivare da attacchi diretti. Le difficoltà di altri Paesi potrebbero trascinare dietro anche l’Italia. E viceversa.

Su questo punto Angela Merkel ha cambiato idea sulle risorse a fondo perduto da inserire nel Recovery Fund. Ed è questo punto che non sembrano capire i cosiddetti paesi frugali, Olanda, Austria, Svezia, Danimarca. O forse lo capiscono molto bene.

Punti di forza e di debolezza dell’Italia

Quest’anno il calo del PIL in Italia sarà del 9% ma in uno scenario più negativo, ovvero senza una ripresa della domanda, la caduta arriverà fino al 13%. In questo caso la ripresa nel 2021 sarà molto più lenta.

Il calo del PIL  porterà all’esplosione del debito pubblico. Banca d’Italia prevede per quest’anno un rapporto deficit/Pil del 10,4% e un debito pubblico al 156%, in crescita di 21 punti percentuali. “Un lascito così pesante – chiosa il Governatore Visco – impone una presa di coscienza della dimensione delle sfide di fronte a noi”. Aggiungendo che l’elevato livello di debito pubblico è alimentato dalla scarsa crescita della nostra economia che a sua volta ne frena l’aumento.

Parole chiarissime: più la crescita economica è bassa, più debito e disavanzo salgono. Più questi crescono più la crescita ne risente. Occorre rompere questo circolo vizioso. Visco non lo dice ma lo fa intendere. Il punto è: come romperlo?

I risparmi degli italiani nel mirino del Governo, sono una risorsa per l’Italia, secondo Banca d’Italia

Il Governatore di Banca d’Italia nella relazione mette in evidenza come a fronte di un elevato indebitamento pubblico, l’Italia abbia invece un basso indebitamento privato. Banca d’Italia calcola che la ricchezza delle famiglie italiane è 8,1 volte il reddito disponibile contro le 7,3 volte della media dell’area dell’euro. Un dato che indica come a fronte di uno Stato pubblico cicala vi sia una società privata formica. Tra questi due, Stato e famiglie, occorre fare un patto.

E Visco lo dice esplicitamente. “Serve un nuovo rapporto tra governo, imprese dell’economia reale e della finanza, istituzioni, società civile. […] Serve un dialogo costruttivo”. Il Governatore non lo dice, ma si intuisce a cosa fa riferimento quando parla di dialogo costruttivo. Un nuovo patto sociale in cui tutti escano vincitori. Un patto sociale che utilizzi l’ampia ricchezza degli italiani, che per 1400 miliardi è ferma sui conti correnti, per abbassare un debito pressante.

Si immagina un travaso di liquidità dal privato al pubblico, dalle famiglie allo Stato (sotto forma di prelievo o prestito forzoso). A fronte del quale le famiglie italiane avranno dei benefici nel medio e lungo periodo. Quali? Nuovi posti di lavoro, progressivo abbassamento delle tasse nei prossimi anni, crescita economica che possa portare ricchezza soprattutto ai ceti medi e medio bassi. E soprattutto un piano di riduzione delle disuguaglianze economiche che l’emergenza coronavirus ha accentuato ma che già esistevano.

Per mettere in piedi questo patto occorrerebbero obiettivi condivisi, un progetto di sviluppo chiaro con tempi e modi specifici. Individuazione chiara dei benefici per famiglie e imprese. Occorrerebbe una visione politica a 5, 10 e 15 anni e non a 5, 10, e 15 mesi.

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