I rischi per il prossimo anno dei mercati azionari? Le serie storiche dicono che sarà positivo

I rischi per il prossimo anno dei mercati azionari-Foto da pixabay.com

Il 2023 è stato un anno molto particolare dove i mercati sono saliti con rendimenti che non si vedevano da diversi anni. Molti addetti ai lavori sono rimasti stupefatti ed  il motivo era molto semplice a parer loro. La curva dei rendimenti inclinata negativamente proiettava una severa recessione e i rialzi dei tassi delle Bamche centrali non potevano che portare a questo scenario. Inoltre, la guerra in Ucraina, e gli altri focolai in Medioriente, non promettevano nulla di buono. A questo contesto geopolitico, si è aggiunta poi la guerra in Israele. Cosa attendere nei prossimi 12 mesi? Quali sono i rischi per il prossimo anno dei mercati azionari?

Gli ultimi giorni

Alla chiusura della seduta di contrattazione del giorno 29 dicembre abbiamo letto i seguenti prezzi sugli indici azionari analizzati:

Dax Future

16.960

Eurostoxx Future

4.592

Ftse Mib Future

30.598

S&P500 

4.719,19.

Come da finestra temporale i volumi si sono ulteriormente contratti e ci sono stati alti e bassi in un contesto positivo come da effetto TOM e ciclità stagionale. Ora questa scia dovrebbe proseguire fino alla scadenza del setup statico del 6 gennaio e forse fino a metà mese. Non dvrebbe essere superata questa data per vedere formare un’inversione ribassista che potrebbe continuare almeno fino a metà febbraio/prima decade di marzo.

Il minimo annuale è atteso nel mese di maggio per poi lasciare spazio a un rialzo fino alla fine dell’anno. Un 2024 atteso comunque al rialzo e con un rendimento del 7/10% per le Borse mondiali.

Come regolarsi invece per la prossima settimana? Il trend rimarrà rialzista se  le chiusure del 5 gennaio saranno superiori a:

Dax Future

16.795

Eurostoxx Future

4.530

Ftse Mib Future

30.480

S&P500 

4.758.

I rischi per il prossimo anno dei mercati azionari?

Non sono diversi da quelli che gli analisti proiettavano per il 2023. Cambia qualcosa comunque:

al posto dei rialzi dei tassi sono attesi dei ribassi dal  secondo semestre in poi;

si aggiunge l’incognita delle presidenziali americane del 5 novembre.

Nonostate queste variabili, noi come di anno in anno, non possiamo che “sposare” quanto indicano le serie storiche:

non ci saranno tagli dei tassi di interesse e ci sarà solo soft landing e quindi non recessione,

l’anno chiuderà positivo e questa scia continuerà fino al 2027.

Vedremo poi cosa accadrà.

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