Non tutti hanno fiducia negli istituti bancari, né desiderano depositare i propri risparmi su un libretto postale. Soprattutto in tempi di crisi economica si teme di perdere denaro e si preferisce evitare il deposito in banca o presso Poste italiane. In altri casi i risparmiatori decidono di non aprire o versare sul conto dei contanti per motivi di riservatezza. Magari non vogliono far sapere al coniuge o al familiare di alcune somme di denaro che non intendono far rientrare nel salvadanaio della famiglia. Pur tuttavia sarebbe prudente conoscere i rischi di tenere i soldi in casa a cui nessuno pensa ma che fanno scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate.
In passato la Redazione ha illustrato “5 validi motivi per tenere i soldi in casa invece che sul conto corrente in banca o in posta”. Per alcun i versi potrebbe infatti essere conveniente e vantaggioso non diventare titolare di un conto bancario o postale. Ciò nonostante custodire somme di denaro nella propria abitazione non rappresenta sempre e comunque la scelta migliore e più sicura. Occorre anche valutare quali sono i rischi di tenere i soldi in casa a cui nessuno pensa ma che fanno scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate. Primo tra tutti per quanto possa sembrare banale bisogna considerare l’eventualità di un possibile furto. E ciò soprattutto se chi nasconde denaro in casa se ne allontana spesso per esigenze lavorative o per trasferirsi in residenze al mare durante i mesi estivi.
I rischi di tenere i soldi in casa a cui nessuno pensa ma che fanno scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate
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Piuttosto che recarsi in un istituto bancario o alla posta molti risparmiatori preferiscono attingere dai contanti che custodiscono nel proprio appartamento. Al di là delle ragioni che li spingono a nascondere soldi in casa occorre anzitutto considerare che uso fare delle somme che si accumulano nel tempo. Se infatti dovesse imporsi la necessità di spendere quel denaro potrebbero sorgere non pochi ostacoli. Poiché si tratta di contanti non si potranno effettuare pagamenti oltre il limite che le attuali disposizioni legislative impongono. In tal caso s dovrà dapprima versarli su un conto corrente bancario o postale e poi procedere con pagamenti tramite strumenti tracciabili.
Ma versando importanti quantità di contanti sul conto si rischiano accertamenti da parte del Fisco relativamente alla provenienza dei soldi. Se ad esempio il risparmiatore che custodisce in casa 30.000 euro deve acquistare una nuova auto non potrà certo pagarla in contanti. Pertanto dovrà versare il denaro presso un istituto di credito e potrebbe subire verifiche del Fisco e dover giustificare il modo in cui si è procurato i contanti. Ecco dunque i rischi di tenere soldi in casa a cui nessuno pensa ma che fanno scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate.
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