Questo mese di maggio perturbato sia nel meteo che sulle Piazze finanziarie sta ampliando decisamente i rischi che potrebbero fare accartocciare i mercati in estate.
Vediamo in ordine sparso quali sono i rischi principali per portare a una decisa evoluzione ribassista l’andamento borsistico.
La guerra dei dazi fra i rischi che potrebbero fare accartocciare i mercati
Pur non volendo attribuire ai vari fattori di rischio un peso specifico in questo momento è inevitabile partire dalla cosiddetta guerra dei dazi.
L’intensificarsi della battaglia tra USA e Cina e ancora di più l’eventualità che il fenomeno possa estendersi all’Europa rappresenta certamente uno dei rischi principali per le Borse.
La dinamica di barriere doganali fa diminuire la redditività delle aziende e questo è certo.
Non solo rende impossibile una corretta pianificazione dei costi almeno fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata.
Non c’è che dire, Trump ha introdotto una variabile che tra attacchi e ritorsioni ha solo valenze negative e che ha alte probabilità che al dunque non avrà vincitori ma soltanto sconfitti!
I rischi che potrebbero fare accartocciare i mercati: il rallentamento del ciclo economico
Collegato agli effetti della guerra dei dazi ma non soltanto a questo un altro di rischi principali è quello che si stia andando incontro a un rallentamento del ciclo economico,
Rallentamento che già evidente in Europa e seppur più soffuso in Asia prima o poi potrebbe estendersi agli USA.
Probabilmente è quello che Trump vuole per poi avere la ripresa nella campagna elettorale di fine 2020.
A prescindere dai desiderata dell’inquilino della Casa Bianca è chiaro che una sovrapposizione di dati economici in calo che si realizzi a livello globale sarà molto più difficile da contrastare
di quanto accaduto sino adora a macchia di leopardo.
I rischi che potrebbero fare accartocciare i mercati: l crash del sistema finanziario/bancario
Il sistema finanziario e bancario in particolare non ha evidentemente bene appreso la lezione del 2008 coi sub-prime.
I rischi restano alti non tanto per il riaprirsi del porte del credito (quasi atto dovuto) quanto per il riproporsi di quei meccanismi di cartolarizzazione dei crediti che mettono sul mercato
titoli spesso dal rischio non valutabile.
Senza contare che miliardi di titoli tossici ante 2008 sono ancora in circolazione all’interno di fondi, obbligazioni unit e polizze a prescindere dal fatto che i credit sottostanti siano stati
ceduti o stralciati.
E spesso parliamo di titoli a leva, tipo CDS!
Un imprevisto socio-politico fra i rischi che potrebbero fare accartocciare i mercati
E’ impossibile non conteggiare tra i rischi potenziali e anche quello del divampare di una crisi socio-politica che possa riguardare uno e più paesi.
La Francia ha contenuto a stento la ribellione dei gilet gialli per intenderci e il fuoco non è ancora spento completamente.
Altre criticità attraversano numerose nazioni.
Gli occhi su questo fronte sono da sempre da tenere bene aperti.
Principalmente perché sino a qui sono sempre stati temi riguardanti paesi minori ora, l’impoverimento generalizzato potrebbe muovere le popolazioni di nazioni più importanti a livello globale.
La lentezza delle Banche centrali e i rischi che potrebbero fare accartocciare i mercati
Abbiamo visto svariate tipologie tra i rischi che possono fare crollare le Borse.
A tutto ciò da anni ormai vi è un antidoto che ha sempre prodotto effetti efficaci.
Vale a dire la politica espansiva delle banche centrali.
Le quali abbassando i tassi o a suon di Quantitative Easing nella fasi critiche inondano il sistema di liquidità a tasso zero o poco più e riescono a riavviare il motore dell’economia.
E’ chiaro che il timing di questi interventi è decisivo.
Pertanto l’auspicio è che al riproporsi di una situazione tra quelle sopra descritte le Banche centrali siano sollecite e puntuali nell’ intervenire.
Viceversa saranno loro stesse il fattore ampliativo dei rischi evidenziati.