Non è un mistero che i prezzi di benzina e diesel rappresentino una delle maggiori preoccupazioni per le famiglie italiane. Un dato ben chiaro anche al nuovo Governo che ha scelto la strada della continuità per evitare un aumento che sarebbe dipeso dal termine della misura emergenziale in atto.
I prezzi di benzina e diesel, le scelte governative
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Il nuovo esecutivo ha, infatti, scelto di seguire la scia che era stata già tracciata nei mesi precedenti dal precedente Governo.
Oggi il costo al litro di diesel e benzina, infatti, beneficia di una decurtazione che nasce dal taglio delle imposte (accise).
Costo al litro di benzina e diesel: quanto incide il costo del taglio accise
Questo beneficio, senza un aggiornamento della situazione, avrebbe cessato di far valere i suoi effetti il 18 novembre. L’intervento del Governo ha, invece, spostato la scadenza al prossimo 31 dicembre.
Fino alla fine dell’anno, dunque, sarà ancora possibile pagare circa 30 centesimi in meno su benzina e diesel al litro, considerando anche l’Iva.
Per il Gpl il risparmio sarà di circa 10 centesimi. Sul metano destinato all’autotrazione si applica, invece, l’Iva al 5%.
La prossima data da considerare
La prossima data importante da considerare è, dunque, quella del 31 dicembre. Avvicinandosi a quella fase, si capirà quali saranno i prossimi orientamenti per contrastare gli effetti di costi che sono molto al di sopra di quelli che si avevano, ad esempio, fino da un anno fa.
La misura emergenziale rappresentata dal taglio delle accise è una strada che si percorre già dallo scorso marzo. Da allora in avanti si è, in un certo senso, navigato a vista, scegliendo di volta in volta di allungare l’efficacia del provvedimento.
L’importanza del prezzo di benzina e diesel
Quello del costo del carburante resta una questione di primaria importanza per due distinti motivi. La prima è strettamente correlata con le esigenze di mobilità di una parte di popolazione che si muove in macchina per i suoi spostamenti quotidiani.
La seconda è, invece, connessa con le caratteristiche di un Paese come l’Italia che muove la gran parte delle sue merci su gomma. Questo si traduce nel fatto che a costi alti di diesel e benzina possono corrispondere aumenti dei prezzi. Di conseguenza anche una crescita dell’inflazione e una perdita di potere d’acquisto. Una dinamica che si abbina ad un’altra spinge nella stessa direzione sfavorevole, quella dell’aumento delle bollette.
Chi non può fare a meno della macchina deve adottare comportamenti virtuosi
Temi che, ovviamente, sono ben chiari a chi deve gestire la situazione a livello economico nazionale. E questo presuppone l’idea che si monitorerà la situazione e si andrà alla ricerca di soluzioni qualora fosse necessario.
Per gli automobilisti resta da chiedersi, oltre ai prezzi di benzina e diesel, quale altra strada può essere utile nel risparmiare nell’utilizzo dell’auto.
Un esempio è quello di investire in manutenzione e adottare comportamenti adeguati. Una guida aggressiva, ad esempio, favorisce i consumi alti ed è uno dei modi che potrebbe usurare prima la frizione.
Allo stesso modo si dovrebbe sempre prestare attenzione ai segnali che lancia la propria autovettura. Ed è il caso di quando si avvertono troppi rumori quando si prende una buca.