Conviene sapere per tempo se i permessi e congedi della Legge 104 riducono gli assegni delle pensioni INPS. Il lavoratore che ha diritto ad assentarsi o necessita di un lungo periodo di congedo si chiede se subirà penalizzazioni sull’importo pensionistico. Prima ancora di valutare la sorte delle pensioni sarebbe opportuno capire “In quali casi lo stipendio diminuisce durante i permessi della Legge 104?”. Ciò perché non sempre l’indennità giornaliera che il lavoratore percepisce durante i permessi lavorativi rimane identica, ma subisce tagli.
Dobbiamo pertanto verificare anche le ricadute a lungo termine dei benefici di cui godono i titolari di Legge 104. Per capire se e in quale misura i permessi della Legge 104 riducono gli assegni delle pensioni INPS è necessario consultare il Decreto Legislativo 53/2000. Secondo la norma tuttora vigente il congedo straordinario di massimo 2 anni assicura il diritto ad un’indennità economica e all’accredito di contributi figurativi. La contribuzione figurativa copre i periodi di permesso lavorativo ed è valida sia per il diritto alla pensione che alla misura dell’assegno previdenziale.
I permessi e congedi della Legge 104 riducono gli assegni delle pensioni INPS?
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Conviene tuttavia sottolineare che l’INPS non accredita in modo automatico i contributi figurativi, ma a seguito di esplicita richiesta del lavoratore. Proprio nel caso specifico dei permessi lavoratori di cui gode il titolare di Legge 104 è necessario formulare richiesta. Pur tuttavia bisogna valutare l’effettiva convenienza dell’accredito della contribuzione figurativa perché potrebbe avere un’incidenza economica negativa. La copertura assicurativa di tipo figurativo potrebbe infatti abbassare e quindi penalizzare gli importo degli assegni pensionistici. Ciò perché il calcolo dell’importo avviene in riferimento alla media degli stipendi settimanali che il lavoratore riceve nell’anno in corso.
Se però nell’anno non compaiono retribuzioni da lavoro ed effettive allora il calcolo fa riferimento agli stipendi dell’anno antecedente. Ecco per quale motivo talvolta risulta preferibile che il lavoratore con Legge 104 non formuli richiesta di accredito. Per poter effettuare una scelta consapevole e vantaggiosa consigliamo ai nostri Lettori di rivolgersi al CAF o al Patronato per valutare la propria specifica storia contributiva.