I pensionati possono chiedere il reddito di emergenza? I pensionati che già percepiscono l’assegno mensile dall’Inps hanno diritto al reddito di emergenza, possono chiedere anche questo sussidio governativo? Il titolare di pensione di vecchiaia o di invalidità che riceve un rateo molto modesto può inoltrare richiesta di un ulteriore contributo economico? Chi ha letto l’articolo “A quanto ammonta il minimo di una pensione Inps?” sa bene che un anziano ha margini di spesa molto ridotti.
Verifichiamo ora in due minuti se i pensionati possono chiedere il reddito di emergenza (Rem). Può inoltrare la richiesta del beneficio chi ha una condizione reddituale modesta, ovvero un Isee che non superi i 15mila euro. E di fatto molti percettori di assegno pensionistico posseggono redditi così bassi per cui è lecito chiedersi se si abbia o meno diritto all’ammortizzatore.
Fra i destinatari del reddito di emergenza rientrano anche i soggetti affetti da gravi disabilità, non più autosufficienti o con ridotta capacità lavorativa. E anche in questo caso chi percepisce la pensione di invalidità ha diritto di chiedersi se potrà formulare richiesta per il riconoscimento del sussidio.
I pensionati possono chiedere il reddito di emergenza?
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Nonostante moltissimi titolari di pensione percepiscano importi molto bassi da giustificare la richiesta del sussidio, l’Inps li ha esclusi dal godimento del beneficio. L’Ente previdenziale ha difatti chiarito che chi percepisce pensioni dirette e indirette non può richiedere il reddito di emergenza. Gli unici percettori di trattamento previdenziale che hanno diritto al sussidio economico sono i titolari di pensione sociale e di pensione di invalidità.
Nella circolare n. 69/2020 si legge difatti che “sono incompatibili tutti i trattamenti pensionistici previdenziali, con l’eccezione dell’assegno ordinario di invalidità, e tutti i trattamenti pensionistici assistenziali, quali ad esempio l’assegno sociale”.
Di sicuro, ricevere un’integrazione economica per chi percepisce assegni pensionistici così bassi assicurerebbe una boccata di ossigeno. Soprattutto se si considera che la sospensione delle attività lavorative e produttive a causa del coronavirus ha determinato situazioni di precarietà finanziaria. Negli scorsi mesi molti contribuenti non hanno più potuto soccorrere i genitori anziani in difficoltà con le spese da affrontare.