I Paesi ricchi mettono le mani sui vaccini per primi

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Il vaccino ci salverà dalla pandemia del coronavirus e i tempi sembrano maturi per l’introduzione sul mercato. La popolazione mondiale attende le dosi come una manna dal cielo e intanto i Paesi ricchi mettono le mani sui vaccini per primi.

Oxfam, confederazione internazionale di organizzazioni non profit, ha stilato un report alquanto interessante. Dai riscontri fatti, le Nazioni occidentali hanno acquistato vaccini in modo smisurato mentre decine di Paesi poveri non saranno in grado di coprire neanche gli operatori sanitari. Di conseguenza, i Paesi più poveri non potranno avere dosi di vaccino per proteggere i propri cittadini. Una ingiustizia dovuta al vil denaro.

La corsa al vaccino

Oxfam e People’s Vaccine Alliance hanno notato che il Canada ha prenotato dosi utili per vaccinare 5 volte la sua popolazione. Ma perché gli Stati stanno spendendo tutti questi soldi in più? Una domanda che ad oggi non trova risposta.

Cosa fa l’Europa

Tra gli Stati più attivi ad accaparrarsi i vaccini rientra l’Unione Europea. Gli Stati membri possono restare tranquilli perché l’Ue ha comprato dosi per vaccinare la sua popolazione per tre volte. A nessuno però dovrebbe essere impedito di ottenere il vaccino salvavita. Ma intanto, il report è chiaro: ben 67 Paesi più poveri rischiano di non avere vaccini sufficienti per la popolazione. La previsione per il 2021 è di riuscire a vaccinare una persona su dieci.

Gli affari delle case farmaceutiche

Moderna e Pfizer/BioNTech hanno prodotto vaccini in tempi record e nel contempo si sono accaparrati le commesse più numerose. I Paesi ricchi hanno subito messo mano alla tasca e prenotato le dosi di vaccino anti coronavirus. Invece, il consorzio Oxford/AstraZeneca ha assunto un impegno: fornire il 64% delle dosi ai paesi in via di sviluppo. La casa farmaceutica in modo imminente sarà in grado di rifornire al massimo il 18% della popolazione mondiale. Ormai è chiaro che, sebbene sia ingiusto,   i Paesi ricchi mettono le mani sui vaccini per primi a discapito di chi ha meno possibilità. La salute va tutelata per tutti senza distinzione.

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