La BCE a settembre 2023 ha alzato per l’ennesima volta i tassi di interesse, rendendo più cari i mutui. Ecco quanto si paga adesso per un prestito da 150.000 euro in banca per l’acquisto della prima casa.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato il 14 settembre un nuovo aumento dei tassi di interesse, portandoli al livello più alto dal 2008. Si tratta del decimo rialzo consecutivo da luglio 2022, quando i tassi erano al minimo storico. La decisione della BCE è stata motivata dalla necessità di contrastare l’inflazione, che ha raggiunto il 5,6% nell’area euro ad agosto, ben al di sopra dell’obiettivo del 2%.
I mutui schizzano alle stelle dopo l’aumento dei tassi
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Ma cosa comporta il rialzo dei tassi per chi ha un mutuo o vuole richiederne uno? In generale, significa che il costo del finanziamento aumenta, sia per i mutui a tasso fisso che per quelli a tasso variabile. Infatti, i tassi dei mutui sono legati ai tassi di riferimento della BCE, che influenzano il costo del denaro sul mercato interbancario. Più la BCE alza i tassi di interesse in Europa, più le banche pagano per procurarsi i fondi da prestare ai clienti. Quindi aumentano i tassi che applicano ai mutui.
Quanto costa un mutuo da 150.000 euro dopo il rialzo della BCE
Per capire quanto incide il rialzo dei tassi sul costo di un mutuo, facciamo un esempio con un prestito da 150.000 euro da restituire in 20 anni. Ipotizziamo il valore dell’immobile di 200.000 euro e chi lo richiede un impiegato con un reddito di circa 40.000 euro all’anno.
Per fortuna il web ci aiuta con numerose piattaforme che confrontano le offerte bancarie. Quindi simuliamo l’acquisto di un mutuo prima casa a tasso fisso e poi a tasso variabile, utilizzando i dati sopra indicati.
Ecco quanto si spende per uno a tasso fisso e a tasso variabile
Usando il calcolo della rata del mutuo, possiamo confrontare le diverse opzioni di tasso fisso e variabile disponibili sul mercato. Secondo la simulazione fatta su una di queste piattaforme, oggi la rata più bassa per un mutuo a tasso fisso supera gli 870 euro, con un TAEG del 3,8%. Se invece optiamo per il tasso variabile, la rata aumenta di quasi 100 euro e diventa di 946 euro al mese, con un TAEG che sale al 4,8%. La rata sfiora i 1.000 euro (980 euro) se si decide per un mutuo a tasso variabile con cap. In questo caso il TAEG sale al 5,17%
Meglio fisso, variabile o con cap?
In conclusione, se i mutui schizzano alle stelle quale scegliere? Esistono infatti diverse soluzioni di mutuo, quella al momento più conveniente è il tasso fisso, seguito dal variabile e dal variabile con cap. Ma per la scelta meglio non basarsi solo sul valore della rata mensile. In questi casi il consiglio di un esperto può far risparmiare molti soldi.