I motivi per cui si russa non sono solo respiratori ma anche psicologici, ecco quali

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Molti credono che russare sia solo un problema generato da cause respiratorie, ma in realtà i motivi possono essere ben radicati nell’inconscio.
Se il fatto di russare è imputabile a problemi di natura fisiologica o patologica, uno dei primi può essere senza dubbio l’obesità. Ma anche malformazioni del cavo orale o problemi di deviazione o ostruzione del setto nasale, poliposi o apnee notturne.
Ovviamente si tratta di condizioni abbastanza serie, ma risolvibili con l’aiuto del proprio medico curante, che saprà certamente trovare una terapia adeguata.
Per smettere di russare, risolvere alla radice la patologia che produce il sintomo, è la prima cosa da fare.

I motivi per cui si russa non sono solo respiratori e le cause psicologiche sono riconducibili al concetto di tormento interiore. Altrimenti detta “roncopatia”, l’emissione di questo respiro rumoreggiante durante il sonno richiede un po’ d’attenzione al vissuto del paziente.
Attraverso la terapia e il dialogo con lo psicoterapeuta, infatti, è possibile risalire ai traumi nascosti nelle profondità del subconscio e risalenti al periodo dell’infanzia. Questa è la zona d’ombra, dove iniziare un percorso di ricerca interiore che non risolverà solo questo imbarazzante problema notturno.

Il viaggio verso la conoscenza del proprio sé più autentico, infatti, per quanto possa essere a volte gravoso, può nettamente migliorare la vita di un individuo. È consigliabile, a tal fine, praticare anche qualche semplice esercizio di meditazione. Spegnendo il continuo dialogo interiore, che ronza nella testa, e sperimentando un assoluto silenzio interiore, le porte del subconscio potrebbero spalancarsi fornendo svariate risposte.

I motivi per cui si russa non sono solo respiratori ma anche psicologici, ecco quali

Il tormento interiore riconducibile alla roncopatia, trova le sue origini remote in un senso di vuoto, solitudine e abbandono. A volte, si tratta di piccoli, ma significativi, traumi vissuti nell’infanzia, nel contesto del rapporto genitoriale. Chi da bambino ha sperimentato la sgradevole sensazione di essere rifiutato o lasciato solo, fosse anche per una svista o una disattenzione del padre o della madre, potrebbe sviluppare questo increscioso sintomo.
Ovviamente, potrebbe non trattarsi di una colpa diretta dei genitori, i quali, probabilmente, non si saranno neanche resi conto di aver somministrato al proprio piccolo un trauma, che l’inconscio avrebbe poi maturato con l’andare avanti degli anni.

Senza indagare le intenzioni del padre e della madre, una psicoterapia adeguata, magari con l’aiuto dell’ipnosi, può far emergere un ricordo significativo. Questo potrebbe essere, per esempio, un provvisorio distacco del figlio dai genitori in un supermercato o in mezzo a una folla di gente sconosciuta.
Può capitare che mamma e papà si distraggano per un secondo. A quella momentanea mancanza di contatto, l’inconscio risponderà con una sensazione di paura e rifiuto, che non necessariamente passerà attraverso i canali del raziocinio.

Anche i conflitti sentimentali e la fine di una relazione amorosa, ovviamente in età più avanzata, potrebbero generare il tormento che sta alla base del fatto di russare.
In questo caso, come rimedio naturale, sono consigliabili delle tisane a base di iperico, camomilla e valeriana. Il primo, serve a sciogliere i nodi interiori e a stabilizzare la sfera emotiva. Le altre 2 erbe sono famose per la virtù di regalare un sonno più profondo, riposante e sereno.

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