I misteri di Gann: l’algoritmo di trasformazione planetaria

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Gann è passato alla storia come uno dei più grandi traders di tutti i tempi.

Ma, sebbene i suoi metodi costituiscano parte essenziale di molti manuali e corsi di trading, alcune delle sue tecniche sono ancora avvolte nel mistero.

Del resto, dopo anni di ricerca e studi sull’argomento, diversi ricercatori sono giunti alla conclusione che egli abbia rivelato alcuni dei suoi più reconditi segreti solo a pochi iniziati.

E probabilmente il termine iniziati è tra i più adatti a parlare di Gann, visto che egli stesso era un massone iniziato ad alcuni importanti segreti.

Ma la decodifica di una componente importante dei suoi metodi è abbastanza agevole, considerando la base da cui egli partiva.

Il cerchio di 360 gradi, che amava suddividere secondo alcuni numeri, dal medesimo ritenuto importante.

Ecco, quindi, i famosi parametri di 45, 60 e 90, ma anche di 144 e 216.

Ma come applicarli alla componente più segreta delle sue analisi, quella astrologica?

I misteri di Gann: l’algoritmo di trasformazione planetaria

In effetti, Gann nelle sue analisi usava anche una componente astrologica, ma pur sempre basata su una precisa concezione geometrica.

Le principali tecniche di Gann in tale campo erano due. Considerare la posizione reciproca dei pianeti in base alle effemeridi.

E tale aspetto non rivelava particolari novità. Si trattava di cogliere alcuni rapporti, relativi alle differenze in gradi, e ben noti in astrologia.

Tali aspetti determinavano una certa probabilità di eventi in ambito finanziario.

E quindi ecco una particolare attenzione, ad esempio, alla congiunzione tra Sole e Mercurio retrogrado, oppure alla quadratura tra Giove e Venere retrograda.

Come sappiamo gli aspetti dei rapporti angolari tra pianeti sono molteplici.

Ma coglierli è abbastanza agevole, e lo era anche ai tempi di Gann, che pure non poteva disporre di un computer.

Infatti le posizioni dei pianeti sono presenti in specifiche tavole, denominate effemeridi.

Ma un altro fondamentale aspetto delle sue analisi era quello di posizionare i prezzi dei vari asset sul cielo astrale, come fossero pianeti.

E poi, in base agli aspetti angolari con questi ultimi, cogliere eventuali patterns astrologici.

Ma come faceva Gann a trasformare i prezzi di un asset in posizioni planetarie, da indicare sul cielo astrale?

L’algoritmo più semplice

A tale riguardo, dobbiamo dire che esistono diversi metodi.

Il metodo più semplice consisteva, se il prezzo era non superiore a 360, nel prendere il prezzo e considerarlo direttamente convertito in gradi, e questo, appunto, sino ad una quotazione di 360.

E così, ad esempio, se un prezzo era 20, questo significava che era posizionato a 20 gradi di Ariete sul cielo astrale.

Il problema si presentava, invece, per quotazioni superiori a 360.

A tale proposito, Gann usava diversi metodi, per ridurre una quotazione superiore entro i 360 gradi.

Quello più semplice consisteva nel dividere per 360.

Se il risultato era un numero senza virgola, questo significava che quel prezzo era comunque trasformato in 360 gradi.

Se invece si aveva un risultato con la virgola, allora occorreva prima moltiplicare il numero prima della virgola per 360.

Quindi si faceva la differenza tra il numero, così ottenuto, e la quotazione, da cui risultava la posizione da attribuire sul cielo astrale.

Un paio di esempi

Prima di addentrarci in più articolati algoritmi, a proposito dei misteri di Gann e l’algoritmo di trasformazione planetaria, un paio di esempi del metodo sopra spiegato.

Prendiamo il prezzo di 720.

Lo dividiamo per 360 e otteniamo 2.

Avendo ottenuto un risultato senza virgola, questo significa che il prezzo è trasformato in 360 gradi dello zodiaco.

Prendiamo invece il numero di 730 e lo dividiamo per 360.

Otteniamo 2,02.

Moltiplichiamo la parte del risultato prima della virgola per 360.

Quindi 360 X 2, da cui otteniamo 720.

Quindi sottraiamo da 730 il risultato di 720, quindi 730-720, da cui otteniamo 10, quindi il risultato si trasforma in 10 gradi sul cielo zodiacale.

Doppio algoritmo

Ma Gann era andato oltre.

Aveva infatti capito che una quotazione poteva essere trasformata in più posizioni sul cielo zodiacale.

Per ottenere tali risultati molteplici, prima di procedere come sopra, divideva la quotazione per uno dei possibili numeri che egli solitamente usava.

Tali numeri erano quelli sopra indicati, ossia partizioni di 360, come 45, ma anche 30, 12 e 100.

Quindi dividendo il prezzo originario, prima della divisione per 360, per ognuno di questi altri numeri, si trovava una posizione in gradi, diversa da quella che si trovava dividendo solo per 360.

Abbiamo detto prima che, ad esempio, dividendo inizialmente 730 per 360, alla fine delle nostre operazioni, avremmo trovato (vedi sopra) il risultato di 10 gradi.

Proviamo ora a vedere a quale diverso risultato si pervenga utilizzando il doppio algoritmo.

Prima facciamo l’esempio della divisione per 30 e poi per 45.

I diversi risultati del doppio algoritmo

Dividendo per 30.

730/30=24,33.

Quindi 24,33/360= 0,06.

La parte prima della virgola è zero, che moltiplicato per 360 fa comunque zero.

Quindi 24,33-0 porta a 24,33.

Da questo esempio, notiamo quindi che se già la prima divisione porta ad un risultato non superiore a 360, è inutile proseguire con la seconda divisione per 360, perché il risultato non cambia.

Ma notiamo anche che già questo risultato, rispetto a quello originale di 10 gradi, è diverso, portando a 24,33.

Procediamo dividendo quindi per 45.

730/45=16,22.

Un risultato ancora diverso.

Un esempio con quotazioni elevate

Passiamo invece di seguito ad un esempio con una quotazione elevata, 10000.

Ma prima spieghiamo a cosa serve avere risultati diversi.

Ovviamente per ogni risultato possiamo infatti avere una posizione diversa sul cielo astrale, e cogliere eventuali rapporti angolari con i pianeti, che magari solo dividendo per 360 non avremmo potuto ottenere.

Per Gann, evidentemente, anche questi diversi rapporti, pur ottenuti con metodi alterativi, avevano una valenza predittiva.

Ma procediamo con il nostro esempio.

Dividendo subito per 360

10000/360=27,77.

Quindi 27X360=9720.

Quindi 10000-9720=280 gradi.

Dividendo prima per 30

10000/30=333,33.

Essendo inferiore a 360, non è necessario procedere ad altre operazioni.

Dividendo prima per 45

10000/45=222,22. Ed ancora una volta, non procediamo oltre, essendo già un risultato inferiore a 360.

Ma procediamo ad una indiziale divisione per 12, altro numero utilizzato da Gann.

Abbiamo: 10000/12=833,33.

Notiamo subito che la divisione iniziale ha dato un risultato superiore a 360.

Dobbiamo procedere ad una ulteriore divisione per 360.

Quindi: 833,33/360=2,31.

Avremo: 2X360=720, e quindi: 833,33-720=113,33.

Conclusioni

A proposito del focus “I misteri di Gann: l’algoritmo di trasformazione planetaria, va osservato che Gann utilizzò diversi altri metodi, anche in ambito astrofinanziario. Tuttavia applicare questi ultimi richiede il possesso di particolari disegni o programmi informatici, per posizionare correttamente le coordinate astrali.

Ma anche solo considerando un normale cielo astrale, come è possibile rinvenire sul web, si potranno calcolare le posizioni delle quotazioni di un asset, come abbiamo visto in questo articolo, e quindi calcolare le differenze angolari con i pianeti, che danno luogo ai diversi patterns astrologici.

Infine, va ricordato che il successo di Gann si deve probabilmente attribuire alla circostanza che egli non aprisse posizioni, se non quando queste fossero confermate da più tecniche.

Non bastava, quindi, ad esempio, un singolo pattern astrale, ma più indicazioni, desunte sia dagli altri metodi non astrali, che da metodi astrofinanziari.

Va tuttavia osservato che non tutti gli studiosi sono concordi nell’attribuire molta valenza ai metodi astrofinanziari, privilegiando i metodi a base puramente geometrica, come desumibili dai normali grafici delle quotazioni e con esclusione di altre componenti astrali.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

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