Si è conclusa una settimana altalenante per i mercati. Nei giorni scorsi erano state toccate delle trend line importanti su tutti i mercati. Queste sono state tracciate dai minimi raggiunti durante il mese di gennaio e rappresentano a livello grafico un supporto importante. Cosa accadrà settimana prossima? I supporti reggeranno e si ripartirà al rialzo, oppure verranno rotti al ribasso lasciando spazio a un probabile ulteriore ribasso del 7/10%? A parer nostro, i mercati rischiano ulteriori ribassi se non si verificheranno le condizioni indicate nell’ultimo paragrafo di questo articolo.
Il commento sulla BCE e tassi di interesse di Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud Asset Management
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La Banca centrale europea (BCE) ha mantenuto i tassi di riferimento invariati, ma la Presidente Lagarde ha indicato la possibilità di un taglio dei tassi, probabilmente a giugno. Questa decisione è stata vista come dovish per diversi motivi. Primo, nonostante pochi cambiamenti rispetto alla riunione precedente, la BCE ha notato una moderata crescita dei salari, considerata una buona notizia, e ha sottolineato che i profitti stanno assorbendo parte di questa crescita. Secondo, Lagarde ha suggerito che si avrà maggiore chiarezza a giugno, forse riguardo ai tagli dei tassi. Terzo, la nuova forward guidance della BCE indica chiaramente la possibilità di un futuro taglio dei tassi, se l’inflazione si comporterà come previsto. Ora, la domanda principale è se la BCE opterà per tagli dei tassi singoli o consecutivi; considerando le previsioni di crescita debole e disinflazione, sembra probabile che opterà per la seconda opzione.
Il petrolio potrebbe continuare a salire: la view di Leverage Shares
L’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha ridotto le stime di crescita della domanda di petrolio per il 2024 e il 2025, prevedendo una crescita economica più lenta e l’aumento della diffusione dei veicoli elettrici come fattori influenti. Prevede anche un aumento dell’offerta globale di petrolio, principalmente da parte dei Paesi non-OPEC. Le prospettive dell’AIE contrastano con quelle dell’OPEC, che prevede una crescita robusta della domanda per gli stessi periodi. Tuttavia, entrambe le agenzie concordano sulla diminuzione delle scorte di petrolio per gran parte di quest’anno, soprattutto se l’OPEC+ manterrà i tagli alla produzione attuali. L’AIE ha inoltre rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi del petrolio, attribuendo questa revisione alla prospettiva di una maggiore riduzione delle scorte e ai rischi geopolitici. Le tensioni geopolitiche in Medioriente sono considerate un rischio principale per i prezzi del petrolio, e un’ulteriore escalation potrebbe portare a interruzioni dell’offerta, mantenendo alti i prezzi del petrolio nel 2024. L’analisi tecnica suggerisce che i prezzi del petrolio potrebbero continuare a salire. In conclusione, sebbene i rapporti dell’AIE e dell’OPEC forniscono preziose indicazioni sulla produzione e sulla domanda, le tensioni geopolitiche in Medioriente rimangono un rischio fondamentale per i mercati petroliferi.
I mercati rischiano ulteriori ribassi: come regolarsi per la prossima settimana?
La seduta di contrattazione del giorno 19 aprile ha chiuso ai seguenti prezzi:
Dax Future
17.946
Eurostoxx Future
4.869
Ftse Mib Future
33.260
S&P500
4.967,23.
Solo ritorni sopra i seguenti livelli potrebbero iniziare a formare swing dal punto di vista grafico potenzialmete rialzisti per le prossime settimane:
Dax Future
18.429
Eurostoxx Future
4.992
Ftse Mib Future
33.685
S&P500
5.180.
Fino a quando non si verificherà inversione rialzista riteniamo che possano essere raggiunti i seguenti livelli di prezzo nel breve termine:
Dax Future
18.052/17.728, e poi area 17.000 punti,
Eurostoxx Future
4.859/4.752 e poi area 4.500 punti;
Ftse Mib Future
32.597/31.775, e poi area 30.000 punti.
S&P500
5.097/4.990, e poi area 4.754 punti.
I primi livelli di prezzo sono stati toccati nei giorni scorsi: da ora si riparte al rialzo?
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