Come hanno posizionato i portafogli, durante la crisi, i grandi investitori? I grandi investitori hanno comprato o venduto durante questa crisi dei mercati? E’ un’occasione per imparare come si muovono le persone che posseggono grandi capitali. Cioè quelle che possono muovere i mercati. O da sole, od affidandoli a gestori che, unitamente ad altri grandi capitali, possano muovere il mercato congiuntamente. Diversificazione, aggiustamenti strategici e attenzione
alle occasioni che si sono già create sul mercato azionario. Queste, in estrema sintesi, sono state le mosse messe in opera dai grandi investitori. Questi sono stati i punti cardine di una strategia di portafoglio efficace nel contesto di un mercato segnato da violenti su e giù. Saliscendi molto pronunciati tra febbraio, marzo, e l’inizio di aprile, ma già oggi molto meno evidenti. Non è un caso, infatti, che la volatilità sia arretrata da 82,69 il 16 marzo, proprio prima che i mercati toccassero il fondo, ai 29,44 punti di oggi.
I grandi investitori hanno comprato o venduto durante questa crisi dei mercati?
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Soprattutto, non è stata persa di vista la razionalità, nemmeno di fronte a un evento di portata enorme, ma non totalmente imprevisto, come è stato il Coronavirus. Che non è stato un cigno nero, come abbiamo già ricordato e spiegato in questo articolo (leggetelo; è illuminante come le persone e i media citino a sproposito certe espressioni). A maggior ragione se si deve gestire un grande patrimonio, in un’ottica di lungo termine.
Che poi è l’unica ottica che conti, soprattutto per chi ha molti soldi. Quindi, cosa stanno facendo in concreto gli UHNWI (Ultra High Net Worth Individuals)? Beh, per prima cosa sono passati da un’esposizione media del 25% alle azioni al 40%. La motivazione è evidente. Le valutazioni sono calate di molto, e ci sono (forse è meglio dire c’erano) molte occasioni interessanti. Poi… si stamperà moneta. Molta più di prima. Quindi è abbastanza evidente che questa volta l’inflazione dovrebbe salire. E queste condizioni favoriscono le azioni. Ecco perché i grandi investitori si stanno posizionando così, ed ecco perché è un’occasione per imparare.
Come hanno posizionato i portafogli? Un’occasione per imparare
Quali aziende? Quali settori? Titoli azionari di aziende europee o americane leader globali nei loro settori, che abbiano un forte vantaggio competitivo e poco debito. In pratica, la sicurezza assoluta. A questo aggiungono un 20% di titoli obbligazionari corporate molto sicuri, dal rating A singolo in su. Denaro in cassaforte, in pratica. Ancora, un 10% in titoli obbligazionari ad alto rendimento, e un altro 10% in metalli preziosi, soprattutto oro. E, infine, un 20% in liquidità. Perché? Perché nei momenti di grande incertezza è bene avere una parte di portafoglio da utilizzare in modo tattico e dinamico.
Poche scelte, ma precise. Una diversificazione di asset semplice e chiara. Un impegno importante sia in azioni che in obbligazioni, ma cercando la sicurezza. Ed un po’ di liquidità per cogliere occasioni. Ecco che cosa c’è da imparare dall’asset allocation dei grandi capitali. Che non bisogna avventurarsi in chissà cosa. Che il rischio tout court si lascia a chi vuole provare a diventare ricco. Perché chi lo è già, sicuramente, non fa mosse avventate, quando investe, che possano farlo diventare povero.