La pensione di reversibilità è una forma di sostegno economico che spetta ai familiari che il contribuente defunto aveva a proprio carico. Generalmente, si tratta dei parenti più stretti e vicini alla persona defunta che acquisiscono il diritto laddove siano presenti determinate condizioni. Alla spettanza, tuttavia, si associano anche delle condizioni di decadenza del trattamento che interessano anche la prole. Difatti i figli perdono il diritto agli assegni di pensione di reversibilità INPS in questi casi che ci accingiamo ad analizzare.
Quando spetta la pensione di reversibilità
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Nella generalità dei casi, i figli rientrano tra i possibili beneficiari della pensione di reversibilità quando rientrano in una o più delle seguenti condizioni: hanno età inferiore ai 18 anni; hanno un’età fino a 21 o 26 anni e risultano studenti, rispettivamente di scuola superiore o universitari, a carico del genitore deceduto; indipendentemente dall’età se si riconoscono come inabili al lavoro e a carico del genitore deceduto. In quest’ultimo caso, la delibera INPS n. 478/2000 ha precisato che i figli maggiorenni inabili si considerano a carico se: hanno un reddito non superiore a quello che richiede la Legge per ottenere il diritto alla pensione di invalido civile totale. Questi vincoli sono necessari per ottenere il sussidio da parte dell’INPS in una determinata percentuale.
I figli perdono il diritto agli assegni di pensione di reversibilità INPS in questi casi
Laddove non sussistano i suddetti requisiti, non si può ricevere la prestazione. Immaginiamo ad esempio il figlio che sia studente universitario fuori corso di età superiore ai 26 anni. Questi non avrà più diritto alla reversibilità se supera il limite di età pur rimanendo universitario. Anche nel caso in cui risulti disoccupato maggiorenne ma non studente, egli non potrà ottenere la sua quota di reversibilità.
I figli perdono il diritto agli assegni di pensione di reversibilità INPS in questi casi. Anche quando svolgono tirocini formativi o di orientamento, i figli possono perdere il diritto alla reversibilità. Questa regola si applica in osservanza all’art. 18 della Legge n. 196/1997. Infine, anche nel caso in cui il figlio risulti economicamente autonomo e indipendente potrebbe decadere il diritto all’assegno oppure ridursi la quota in base al reddito. Per sapere quali redditi determinano un assegno di reversibilità più basso, è possibile consultare la guida presente qui.