Gli italiani che hanno almeno 10mila euro sul conto corrente sono moltissimi. Le statistiche di Banca d’Italia ci dicono che la giacenza media sui conti correnti bancari a fine 2020 era cresciuta a 18.000 euro. Soldi che se mantenuti sul conto portano a un doppio svantaggio. Ecco quali sono i due sbagli da non commettere per chi ha almeno 10mila euro sul conto corrente
I 2 motivi che hanno spinto gli italiani a risparmiare molto nel 2020
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Nell’ultimo anno, la crescita delle giacenze sui conti correnti è dovuta a 2 motivi. Uno derivato dall’incertezza dell’attuale fase storica. La pandemia ha portato gli italiani a risparmiare volontariamente riducendo le spese superflue.
Inoltre, le restrizioni agli spostamenti e i blocchi delle attività, hanno impedito di spendere come negli scorsi anni. Si è comprato di meno, si è viaggiato di meno e quindi si è risparmiato di più.
Il secondo motivo è che l’incertezza economica ha creato incertezza sui mercati finanziari. Quindi, molti di coloro che hanno visto crescere i soldi sul conto, hanno preferito non investirli. Anche perché non erano preparati al fenomeno. Non essendo abituati a risparmiare, non sono stati abituati a investire.
Ma adesso i soldi sono lì, sul conto bancario. E chi ha almeno 10mila euro rischia di fare un doppio errore. Il primo errore è quello di lasciarli sul conto corrente. Il secondo è quello di investirli in BTP.
I due sbagli da non commettere per chi ha almeno 10mila euro sul conto corrente
Perché è uno sbaglio lasciare i soldi sul conto corrente? Prima di tutto perché non fruttano interessi, ma rappresentano un costo. Poi, perché il rimbalzo dell’economia, che si spera presto arriverà, potrebbe portare a una fiammata inflattiva, che ridurrebbe il valore reale del risparmio.
Il secondo errore è quello di investire adesso in titoli di Stato, in particolare sui BTP. In questo momento i Buoni del Tesoro Poliennale con scadenza residua fino a 5 anni, hanno rendimenti sotto zero. Per ottenere un rendimento positivo, occorre puntare su un decennale che oggi rende lo 0,5% netto annuo.
Il problema è che i prezzi dei titoli di Stato sono sui massimi storici e da questi livelli possono solo scendere. Acquistando un decennale, si avrebbe la certezza di un rendimento dello 0,5% annuo solo se aspettasse il rimborso nell’aprile del 2031. Se si dovesse venderlo prima, si rischierebbe di subire una forte minusvalenza in conto capitale. Vale la pena per uno 0,5% annuo?
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