Il Ministro dell’Economia Gualtieri ha dichiarato guerra al nutrito esercito di contribuenti che agiscono nelle retrovie del non dichiarato. Già a partire dal provvedimento risalente al 28 marzo 2019 si è verificata una sterzata in linea con il dettato della normativa europea antiriciclaggio. Secondo le disposizioni del suddetto provvedimento la Banca d’Italia ha disposto che dal 1° settembre 2019 istituti bancari e poste segnalino gli spostamenti di denaro.
Si tratta delle cosiddette Comunicazioni Oggettive con cui banche e poste rendono note le operazioni di prelievo e versamento. Se fino a settembre 2019 le informazioni relative agli spostamenti venivano comunicate in riferimento ai 4 mesi precedenti, da ottobre la segnalazione avrà cadenza mensile. L’UIF, Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, riceverà quindi segnalazioni inerenti agli spostamenti di somme pari o superiori ai 1.000 euro. Queste cifre irrisorie saranno oggetto di segnalazione all’UIF allorquando nel complesso dovessero superare il limite di 10.000 euro.
Tra i I controlli del fisco, il ricorso sospetto al contante
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I controlli del fisco sui conti correnti mirano a verificare la tracciabilità dei pagamenti per scongiurare il rischio di evasione fiscale. Ciò anche in considerazione del ricorso massiccio da parte dei cittadini italiani all’utilizzo del contante. Fra i Paesi europei, l’Italia occupa i primi posti per la predilezione accordata al pagamento by cash. Nella newsletter pubblicata a febbraio 2020 l’Unità di informazione finanziaria ha ricondotto tale fenomeno a due motivazioni.
Da un lato l’impossibilità di tracciare i movimenti e dall’altro la facilità con cui si ricorre al contante. Di sicuro, il ricorso ai pagamenti in contanti può destare sospetti perché potrebbe celare movimenti e operazioni riconducibili a manovre di riciclaggio. Da un’indagine territoriale condotta nel 2017 è dato rilevare la maggiore o minore diffusione dei pagamenti by cash. Le Regioni con un uso più diffuso del contante sono Veneto, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia
Controlli sugli importi non dichiarati
Dal 1° aprile 2020 scatteranno i controlli del fisco sui conti correnti al fine di stanare movimenti e trasferimenti di denaro anomali. I controlli riguarderanno per lo più versamenti e bonifici dei contribuenti che però non sono tenuti a fornire giustificazione per i prelievi di contante. I titolari di imprese, al contrario, potranno ricevere controlli sui versamenti, sui bonifici e sui prelievi oltre i 1.000 giornalieri o i 5.000 mensili.
I controlli del fisco sui conti correnti non cadranno a pioggia sui contribuenti, ma saranno selettivi e riguarderanno bonifici e versamenti che non figurano nella dichiarazione dei redditi. Ciò perché la mancata dichiarazione di bonifici ricevuti e versamenti effettuati già di per sé costituisce evasione fiscale. In estrema sintesi sono gli importi non riportati nella dichiarazione dei redditi a far scattare gli accertamenti fiscali e ad autorizzare alla loro tassazione.
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