Grazie agli Esperti di ProiezionidiBorsa potremo analizzare i casi in cui l’INPS riconosce un assegno mensile di 520 euro ai malati di diabete. Si tratta di una misura economica a sostegno dei contribuenti che soffrono di questa patologia cronica. Da non confondere tuttavia col trattamento previdenziale per il quale rimandiamo all’articolo “Con quale tipo di diabete si ha diritto alla pensione di invalidità?”. La malattia diabetica risulta molto diffusa fra la popolazione mondiale, ma moltissimi sono anche i soggetti asintomatici che dovrebbero sottoporsi ad un esame del sangue. L’alterazione dei valori della glicemia può causare gravi danni neurologici, renali, oculari, cardiaci e cerebrovascolari.
Si riscontra spesso in chi soffre di diabete una disfunzione del sistema nervoso e deficit visivi, acustici e dell’apparato locomotore. In altri soggetti il diabete provoca patologie renali che nel 30% dei pazienti italiani degenerano in terapie dialitiche. A ciò si aggiunga il rischio di ictus cerebrale e di infarto o di cardiopatia ischemica che rende necessario il trattamento farmacologico e costanti controlli. Per contenere i sintomi e l’insorgenza di complicanze a lungo termine conviene adottare un’alimentazione sana e praticare con costanza attività motoria. I casi in cui l’INPS riconosce un assegno mensile di 520 euro ai malati di diabete coincidono con quelli più gravi. Può accadere infatti che chi soffre di diabete abbia bisogno della presenza altrui per lo svolgimento delle mansioni quotidiane e per recarsi ai controlli periodici.
I casi in cui l’INPS riconosce un assegno mensile di 520 euro ai malati di diabete
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Sono essenzialmente due i casi in cui il paziente riceve un sussidio mensile che nel 2020 ammonta all’incirca a 520 euro mensili. Non occorrono particolari requisiti anagrafici, né reddituali per ottenere il riconoscimento dell’ammortizzatore economico. Piuttosto è necessario che la Commissione sanitaria dell’INPS riconosca l’impossibilità del paziente di deambulare in autonomia e di svolgere atti di vita quotidiana. In simili circostanze l’assegno di 520 euro corrisponde all’indennità di accompagnamento che spetta ai soggetti con una percentuale di invalidità pari al 100%.
L’altro caso in cui l’Ente previdenziale eroga il beneficio riguarda i pazienti minorenni e, nello specifico, i minori di 12 anni. Ciò perché si ritiene che a quell’età i pazienti necessitano della presenza di genitori o assistenti specializzati per la somministrazione delle terapie. Inoltre si pone la necessità di monitorare costantemente le più lievi alterazioni del valore glicemico per evitare episodi di iperglicemia o ipoglicemia. Di qui il riconoscimento di una misura finanziaria a sostegno dei pazienti più giovani e bisognosi di aiuto nella gestione della patologia.