Non ci sono scorciatoie che tengano: per muoversi nel mondo, specie quello economico, ci vuole razionalità e metodo. Questo passa dall’esatta quantificazione della realtà delle cose, anche quelle che sembrano difficilmente misurabili, come i sentimenti.
Negli ultimi decenni esperimenti e studi mettono alla prova le reazioni degli individui rispetto ad investimenti, opportunità e guadagni. I risultati tra i quali quelli forniti da Bailey et al. (2010), dovrebbe rimanere scolpiti nella mente di chiunque vuole condurre la propria azione verso il benessere economico. Non è un caso che persino CONSOB raccomandi di prestare loro massima attenzione, ponendoli nella sezione dedicata alle trappole mentali da evitare: così ecco i 7 errori comportamentali più diffusi per il patrimonio di un investitore razionale.
Attribuire il giusto peso a ciascuna informazione economica
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Questi difetti riguardano sia gli investitori, che in generale tutti gli agenti economici. La prima distorsione è l’eccessivo ottimismo (overconfidence): spesso non governiamo tutte le variabili; le avversità esistono, ed è bene tenerle in considerazione quando si valuta una performance, specie se abbiamo una avversione alle perdite molto alta. Se valutiamo lo storico, ad esempio, è bene considerare allo stesso modo le perdite.
In secondo luogo, spesso ci facciamo influenzare dalle cosiddette cornici. In un foglio compilativo di condizioni valutiamo l’importanza delle informazioni secondo la grafica. Questo non ci porta a considerare tutte le variabili in gioco. Rimane particolarmente vero quando valutiamo, ad esempio, i costi gestionali di un prodotto o di un servizio, magari espressi in percentuali o in grafica neutra.
L’effetto disposizione paralizza poi ulteriormente le nostre decisioni in senso irrazionale: quando un titolo va male, speriamo dovrà migliorare, finendo per attardare troppo la vendita. Quando va bene, potremmo decidere di vendere troppo presto. È bene considerare l’andamento attuale e le prospettive, non solo la partenza.
Il quarto aspetto riflette le origini del nostro danaro: minore è la fatica impiegata per ottenerlo, maggiore è l’irrazionalità d’impiego. Così dei soldi vinti vengono mediamente investiti senza diversificare il rischio. È bene considerare tutte le entrate con la stessa attenzione ed il medesimo rispetto.
I 7 errori comportamentali più diffusi per il patrimonio di un investitore razionale
La reazione alle perdite è quasi invariabilmente più accentuata rispetto alle vincite di pari importo. Questo atteggiamento, seppur comprensibile, può portare ad atti irrazionali: specie se la prospettiva di guadagno è a lungo termine, nella vita come negli affari, dovremmo stare attenti a valutare la meta del cammino.
Spesso compiamo le scelte seguendo le opinioni di molti altri. Inconsciamente questo è un metodo per alleviare le nostre colpe: in caso di errore, infatti, la nostra responsabilità sembrerà meno grave. Un cervello intelligente e responsabile, però, è in grado di vedere razionalità oltre il comportamento delle masse, per quanto queste abbiano un rilievo nell’andamento stesso dell’economia.
Altri studiosi aggiungono spesso un bias: ed è quello del cortile di casa. Spesso investiamo in contesti vicini perché abbiamo la percezione di poter maggiormente tenere sotto controllo i risultati e gli eventi che riguardano le nostre azioni. Come al solito, il consiglio è quello di attenersi all’oggettività delle cose.
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