Se vogliamo diventare scrittori di viaggio o blogger dovremmo leggere i classici per evitare di copiare idee già avute da altri. Se ci piace viaggiare dovremmo tenere i sensi in allerta e smettere di pensare. Piccole regole ci aiutano ad apprezzare ogni particolarità delle nostre avventure. Odori compresi.
La sua regola è tenere aperti gli occhi sul Mondo. Ma anche l’olfatto. Jan Brokken, autore olandese che ci ha dato tanti capolavori, sa che l’era di internet ci ha cambiato profondamente. Oggi più che mai è possibile fare come Emilio Salgari e scrivere di mille posti senza averne visto nessuno. Wikipedia e YouTube fanno il lavoro sporco per noi. Ma è proprio il lavoro sporco la parte più bella, viaggiare, rischiare, aprire la mente e mettersi in discussione.
C’è una cosa secondo Jan Brokken che internet non può darci indietro. Sono gli odori. Possiamo descrivere da casa mille particolarità di un viaggio senza esserci spostati ma gli odori non li possiamo scoprire seduti a tavolino. Brokken racconta che in Olanda nel 1942 erano finiti i saponi e si sentiva odore di sudore dappertutto. È un elemento che lo scrittore olandese ha utilizzato a lungo nel suo romanzo intitolato Bagliori, è qualcosa che su internet non si trova. I canali olandesi sono bellissimi, dice Brokken, ma un tempo puzzavano da morire.
Gli italiani hanno le idee chiare
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Il turismo olfattivo è diventato l’ultima frontiera dei viaggi interattivi. Visitare mostre profumate, dormire in hotel che hanno fragranze particolari, partecipare a manifestazioni che sfruttano il potere degli odori per spiegare le opere d’arte. L’odore secondo Jan Brokken è in grado di registrare emozioni e di farcele ricordare anche con il passare del tempo. Quando siamo in viaggio questo senso è chiamato in causa spesso e volentieri ed è uno di quelli che utilizziamo di più. Ma quali sono gli odori più buoni che ricerchiamo in continuazione anche durante i nostri viaggi? Ci da una risposta la scrittrice Roberta Deiana che nel libro Atlante degli odori ritrovati descrive quelli preferiti dagli italiani.
Tra i 5 odori più buoni del Mondo al primo posto ci sarebbe quello del pane. Ovunque andiamo, anche se involontariamente, ricerchiamo questo odore che ci ricorda casa, la famiglia, la fame e la tavola. Ci trasmette sicurezza anche quando siamo lontani e ci fa sentire accolti e ben voluti. È un odore che ci fa stare sempre bene, ovunque.
I 5 odori più buoni del Mondo, incontro tra i viaggi e le nostre radici
L’odore del mare si troverebbe al secondo posto. Ci fa sentire ancora più viva la vacanza che stiamo vivendo o il viaggio che siamo facendo. La spiaggia, l’odore di salmastro che arriva dall’acqua sarebbero in grado di darci energia e di allontanare gli stress. Al terzo posto troviamo l’odore della pioggia. L’umido che si sprigiona dal terriccio o dall’asfalto bagnato dopo un temporale è una sorta di olio naturale che ci colpisce nell’intimo. Ci riconnette con la terra e con la natura e ci rilassa profondamente.
Al quarto posto c’è l’odore del caffè. Anche questo è legato al concetto di casa, di famiglia, di risveglio mattutino e di condivisione. Ci ricorda i nostri familiari, gli amici, i colleghi del lavoro. Ci garantisce energia la mattina per affrontare la giornata sia in viaggio che in ufficio. Un odore immancabile. Come quello che si trova al quinto posto. L’odore dei gelsomini che ci ricorda l’arrivo dell’estate e delle vacanze. Il periodo più bello dell’anno per chi ama le lunghe giornate di sole e il relax delle serate passate a riposare.