Come fare per non pagare la fastidiosissima imposta di bollo sul libretto postale? Quali accorgimenti sono necessari affinché il risparmiatore non assista alla riduzione del proprio capitale a causa dei balzelli annuali da pagare? Nel seguente articolo vi mostreremo i 3 modi per non pagare l’imposta di bollo sul libretto postale.
Quando scatta il pagamento?
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Il libretto postale rappresenta per molti una specie di salvadanaio nel quale confluiscono i propri risparmi frutto di sacrifici e fatiche. L’idea che le tasse ed i numerosi balzelli possano far abbassare la quota presente su di esso, non rappresenta certo un incentivo al risparmio. Tuttavia, esistono degli accorgimenti che è possibile adottare per evitare che si applichi l’imposta di bollo sul proprio libretto di risparmi postale. Come fare allora?
I 3 modi per non pagare l’imposta di bollo sul libretto postale prevedono che non si esponga libretto stesso al rischio imposta. Che significa? L’imposta di bollo, come ricorda la circolare AdE 15E del 10 maggio 2013, è: una tassa che si corrisponde quando si possiedono dei depositi sul libretto o sul conto corrente. L’istituto di credito applica automaticamente l’imposta nella misura in cui la giacenza media su quel conto o libretto supera il valore di 5 mila euro. Mentre per le aziende il valore dell’imposta di bollo corrisponde a 100 euro, per le persone fisiche è di 34,20 euro annui. Una tassa che proprio non va giù ai risparmiatori che di anno in anno vedono decurtarsi dal proprio libretto tale cifra in maniera automatica. Per sapere come evitare di pagare l’imposta di bollo sul conto corrente, è possibile trovare risposta nell’approfondimento qui.
Cosa fare per non pagare l’imposta di bollo
Quali sono, allora i 3 modi per evitare il pagamento dell’imposta di bollo sul libretto postale?
- In ragione di quanto specificato circa l’imposta di bollo, la soluzione più semplice sarebbe quella di tenere la giacenza media sempre sotto la soglia dei 5 mila euro durante l’anno. Tuttavia, la scelta non si pone come favorevole dal momento che i depositi di molti risparmiatori superano tale valore.
- Una alternativa potrebbe essere quella di aprire più libretti postali. Questa soluzione però, prevede che i libretti non siano intestati alla stessa persona. Infatti, se un unico titolare ha più libretti postali intestati a proprio nome, l’imposta di bollo si calcola in maniera cumulativa sul totale.
- La terza alternativa si collega strettamente alla seconda proposta e prevede di spacchettare i propri risparmi intestando il libretto ad un’altra persona. Anche in questo caso, però, la soglia per l’imposta di bollo non varia. Neanche qualora si dovesse scegliere di intestare il libretto al figlio minorenne. In tal caso, inoltre, bisogna ricordare che al minore si può intestare un solo libretto nominativo speciale, non molti.