Gli Esperti di Redazione vi suggeriranno i 3 modi per non lasciare l’eredità a un parente ed escluderlo dal testamento. Rispondiamo così ai Lettori che ci chiedono consigli e suggerimenti per escludere alcuni parenti o un familiare in particolare dalla successione. Si creano a volte situazioni di conflittualità così forte da determinare odio e rancore nei confronti di un figlio, del coniuge o di altre presenza familiari. Il risentimento che si accumula è tale che in ogni modo si desidera evitare che i propri beni finiscano nelle tasche del parente odiato. Non è raro neanche che un genitore per le più svariate ragioni faccia di tutto per escludere un figlio dalla divisione dei beni.
Forse non tutti sanno però che anzitutto vi sono proprietà di cui il testatore può disporre con assoluta libertà. Vi rimandiamo a tal proposito alla lettura dell’articolo “I 3 beni che non fanno parte dell’eredità”. In tal modo saprete cosa potete anzitutto sottrarre alle grinfie degli eredi con cui intrattenete ormai rapporti conflittuali. La conoscenza della normativa in materia di successione potrà suggerirvi le strategie da mettere in campo per destinare il vostro patrimonio a chi desiderate. Con la consulenza del team di Redazione analizzeremo i 3 modi per non lasciare l’eredità a un parente ed escluderlo dal testamento. Non sarà superfluo ribadire che si tratta di strategie del tutto legali che non comprometteranno in alcun modo gli altri beneficiari dell’eredità.
I 3 modi per non lasciare l’eredità a un parente ed escluderlo dal testamento
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La prima strategia cui potreste ricorrere prevede la donazione dei beni mobili e/o immobili. Se desiderate che ad alcuni eredi in particolare non giungano i vostri averi dovete affrettarvi a donarli mentre siete in vita. Gli eredi legittimari potrebbero richiedere l’impugnazione per ottenere la quota ereditaria spettante. Ma ciò non è più possibile se trascorrono 10 anni dalla successione o 20 anni dalla data della donazione.
Il secondo modo per escludere qualcuno dall’asse ereditario consiste nella vendita dei propri beni prima del decesso. Ci sono circostanze in cui si ricorre addirittura a simulare un atto di vendita. Ciò accade quando il testatore vende ad un prezzo molto basso e quindi puramente formale un immobile il cui reale valore è nettamente superiore.
Il terzo stratagemma consiste invece nel dichiarare indegno un erede che si comporta indegnamente o ha arrecato danni al testatore. Si può escludere dall’eredità il parente per il quale un giudice redige una dichiarazione di indegnità. La giurisprudenza reputa indegno il soggetto che provoca la morte o tenta di uccidere il titolare dei beni. Altrettanto indegno il soggetto che convince con la violenza o l’inganno a cambiare o a revocare il testamento. Ma anche chi riceve l’accusa di nascondere, manomettere o eliminare il testamento. Per altri casi particolare in cui è possibile richiedere una dichiarazione di indegnità si rimanda all’articolo 463 del Codice civile.