Nato ad Arezzo nel 1983, Michele Rech ha acquisito popolarità e visibilità nonostante il carattere schivo grazie ai suoi fumetti e alla tv. La sua produzione è ricca e variegata ed è difficile scegliere il primo fumetto da cui cominciare l’esplorazione se lo conosciamo poco o niente. Ecco alcune indicazioni.
Niente di meglio che starsene rilassati sotto l’ombrello con una bibita fresca a leggere i fumetti di Zerocalcare. Chi vuole provare l’esperienza e non conosce il lavoro del fumettista italiano può cominciare con la sua opera più famosa. La profezia dell’armadillo è il primo libro pubblicato da Zerocalcare, era il 2011 e il suo tratto era ancora istintivo e da formare, ma gli argomenti erano già ben chiari. Le riflessioni dei ragazzi della sua generazione dominano la scena e conquistano, la prima stampa fu autoprodotta poi le edizioni sono diventate ben 24.
Il segreto del suo successo si trova nel carattere dei personaggi disegnati, molti di loro hanno autocontrollo e perdono autocontrollo. Hanno pazienza e perdono la pazienza. Sono pronti a perdonare ma sono anche rancorosi. Insomma come essere e come non essere in questi anni dominati dai social, dai dibattiti sterili, dai leoni da tastiera.
Scontro generazionale
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Tra i 3 migliori fumetti di Zerocalcare, il quinto libro che risale al 2014 e si intitola Dimentica il mio nome ha avuto un successo così roboante da raggiungere la finale del Premio Strega. Quindi sia pubblico che critica lo hanno premiato forse per l’intenzione riuscita alla perfezione di creare un’opera stratificata. Zerocalcare ispirato dalla morte della nonna mette a confronto diverse generazioni, parla di perdita dell’innocenza e fa il botto.
La vera lotta generazionale per il fumettista sta nella tecnologia. Gli anziani chiamano i giovani per risolvere problemi tecnici inesistenti e allora bisogna cercare di non perdere la calma. Anche quando i problemi sono assurdi come la scomparsa di Google. Ironia e riflessione profonda ci terranno compagnia nelle avventure autobiografiche di un giovane autore in grado di sorprendere con ogni sua tavola.
I 3 migliori fumetti di Zerocalcare
Se non abbiamo paura di portarci un peso in spiaggia durante le vacanze potremmo pensare di leggere l’opera monstre dell’autore. Macerie prime e Macerie prime-sei mesi dopo sono stati pubblicati tra il 2017 e il 2018 a distanza di 6 mesi l’uno dall’altro. Le opere sono collegate e trattano del fallimento della generazione degli anni Ottanta a cui Zerocalcare appartiene. Possiamo essere d’accordo o no, ma la lettura è davvero una bella avventura.
Per molti la generazione degli anni Ottanta è stata miracolata perché ha vissuto anni incantanti, poi il confronto con la realtà è stato durissimo. Secondo Zerocalcare tutto ciò che serve nella vita si trova nei cartoni animati degli anni Ottanta. Uomo Tigre e Ken il Guerriero hanno forgiato tanti giovani che si sono dimostrati abili nel resistere e nel riuscire a mandare giù bocconi amari una volta diventati adulti. Zerocalcare è uno di loro ma ha raggiunto il suo Nirvana. Il passaggio dai fumetti alle serie animate è stato un successo benedetto da Netflix. I confini per questo ragazzo nato in Toscana e integratosi nella realtà romana non conoscono limiti. Godiamoci il suo talento sotto l’ombrellone.