I titoli tecnologici dopo un 2022 pessimo, hanno cominciato un 2023 col piede giusto. In particolare un’azione ha avuto da inizio anno una performance spettacolare.
Se la pandemia aveva messo le ali ai titoli hi tech, l’uscita dall’emergenza sanitaria è concisa con un forte calo dei prezzi. Il 2022 è stato un anno difficile per le azioni del settore tecnologico, ma dall’inizio del 2023 hanno mostrato segnali di ripresa. In particolare, Meta – meglio conosciuta come Facebook – ha raggiunto una performance straordinaria negli ultimi mesi, attirando l’attenzione degli investitori.
I limiti e la sfida di Meta nel generare profitti
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Meta è la società madre di alcuni dei social media più popolari al mondo, tra cui Facebook, Instagram e WhatsApp. Questi hanno raggiunto una vasta diffusione anche grazie alla loro gratuità. Tuttavia, per Meta questa situazione rappresenta una sfida. Infatti il fondatore di Facebook, Zuckerberg, deve trovare modi per generare profitti da applicazioni che non richiedono un pagamento diretto.
Per anni la pubblicità a pagamento ha rappresentato l’arma vincente per Facebook e Instagram, ma non per WhatsApp. Tuttavia, la crescita non poteva essere infinita e al primo bilancio inferiore alle previsioni sono partite le vendite sul titolo. Ad agosto del 2021 l’azione, quotata al Nasdaq, ha toccato il massimo storico appena sopra i 382 dollari. Ad ottobre del 2022, invece, il prezzo di un’azione era di circa 92 dollari, un valore quasi identico a quello di sette anni prima.
I 3 fattori che hanno spinto il titolo Meta su del 160%
Tuttavia, da novembre dello scorso anno, è partito un riscatto potente. In pochi mesi l’azione è passata da 90 a 240 dollari circa, raggiungendo il massimo annuale nel mese di aprile. In circa sei mesi l’azione ha guadagnato oltre il 160%. Ma cosa ha spinto gli azionisti a tornare a comprare? Tre fattori hanno spinto il mercato a ricomprare in massa le azioni di Meta. In primo luogo, la sottovalutazione dei titoli: a 90 dollari l’azione era quasi regalata e il valore di Borsa sottostimava il reale valore della società.
Il secondo fattore riguarda la scommessa della fine della politica di rialzo dei tassi, che ha danneggiato soprattutto le aziende tecnologiche. Infatti queste fanno dell’indebitamento una leva per la crescita. Se il denaro costa di più, andare a debito comporta maggiori svantaggi. Inoltre, le nuove strategie dell’azienda sono il terzo fattore che ha spinto gli investitori a comprare Meta, che sta investendo in ricerca nell’intelligenza artificiale. LLAMA, Large Language Model Meta AI, dovrebbe essere la risposta a ChatGPT.
I nuovi orizzonti di WhatApp possono spingerlo ancora più in alto
Meta sembra inoltre aver trovato una nuova fonte di profitti con WhatsApp. Dopo l’esperienza deludente di WhatsApp Business, la società sta sperimentando la possibilità di inviare e ricevere denaro tramite l’applicazione. Questo servizio è simile a quelli
offerti da Google Pay e Apple Pay. Tuttavia il progetto testato da WhatsApp prevede anche lo scambio di denaro tra gli utenti, come PayPal.
I 3 fattori che hanno spinto il titolo hanno aiutato anche il fatturato. Infatti nel primo trimestre del 2023 i ricavi di Meta sono aumentati del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli investitori adesso si chiedono quale sia il potenziale di crescita del titolo azionario, quotato sia al Nasdaq che al listino italiano. L’azione è ancora lontana dai massimi registrati ad agosto 2021 e per segnare un nuovo record storico, i prezzi dovrebbero salire del 60%. Al momento dell’analisi, il prezzo del titolo azionario a Piazza Affari è di 218 euro.