Quando si avvicina il momento di lasciare il lavoro per andare in pensione, spesso, presi dall’entusiasmo si potrebbero commettere degli errori. Che potrebbero, poi, costare anche cari. Sia che si tratti di un pensionamento anticipato con Quota 102, con Opzione donna o che si tratti di pensione a 67 anni, quindi, è bene fare tutti i passi giusti. E la scelta più saggia è sempre quella di farsi seguire da un patronato per essere sicuri al 100% di quello che si sta facendo. Ma vediamo quali sono i 3 errori più comuni da non commettere nel momento che si sta per presentare domanda di pensione.
Per andare in pensione ci si deve dimettere
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Nel momento della decorrenza della pensione si deve essere privi di lavoro dipendente. E quindi se, ad esempio, la pensione decorre dal 1 gennaio 2023 si devono presentare dimissioni con decorrenza 31 dicembre 2022. Questo per fare in modo che il giorno in cui si è definitivamente in pensione si risulti senza lavoro. La cosa, va specificata, non vale per i lavoratori autonomi, a cui non è richiesto di cessare il lavoro.
Il primo errore da non commettere è quello di non rispettare il preavviso obbligatorio dovuto al datore di lavoro. Se non si rispetta, infatti, l’azienda potrebbe trattenere dall’ultimo stipendio di giorni di mancato preavviso. E la cosa potrebbe essere anche abbastanza onerosa.
Controllare i contributi
Prima di presentare domanda di pensione non limitarsi a guardare l’estratto conto contributivo. Chiedere sempre all’INPS l’ECOCERT per avere la sicurezza di essere in possesso di tutti i contributi necessari. Il secondo errore da non commettere è proprio questo. Presentare le dimissioni senza prima essersi accertati di avere realmente diritto alla pensione. Perché non sempre gli anni di lavoro equivalgono agli stessi anni di contributi versati.
I 3 errori più comuni da non commettere prima di presentare domanda di pensione
Il terzo errore da non commettere, sia che si presenti domanda da soli, sia che si proceda tramite patronato è non dimenticare eventuali diritti. Si è svolto il militare da giovani e non si è mai chiesto il riconoscimento dei contributi figurativi? Bisogna farlo in sede di domanda di pensione per valorizzare ai fini dell’assegno quell’anno di leva.
Si è invalidi e si ha diritto alla maggiorazione contributiva invalidi? Va dichiarato nella domanda di pensione per farsi conteggiare i 2 mesi di contributi figurativi aggiuntivi. Nel momento che si richiede la pensione, quindi, si deve indicare qualsiasi diritto debba andare a pesare sul calcolo dell’assegno.