Con la consulenza degli Esperti di Redazione individueremo i 2 disturbi alla tiroide che danno subito diritto alla pensione di invalidità INPS. Il trattamento pensionistico spetta soltanto ai soggetti cui la Commissione sanitaria riconosce un’invalidità totale pari al 100%. Nei casi in cui la patologia si presenta in forme più blande e con sintomi meno gravi si può comunque ottenere agevolazioni e sussidi economici. Nell’articolo “Come richiedere all’INPS un assegno mensile di 550 euro per chi soffre di tiroide” vi indichiamo la procedura da seguire. Ciò perché i disturbi alla tiroide comunque rientrano fra le patologie invalidanti che possono compromettere e/o ridurre le abilità quotidiane e professionali.
Non tutti i disturbi che colpiscono le ghiandole sul collo conferiscono diritto all’assegno pensionistico. I sintomi che registra chi ha problemi alla tiroide variano a seconda dell’età in cui insorgono, di un eventuale familiarità e di cattive abitudini. A ciò si aggiunga la carenza di alcune sostanze come lo iodio che attingiamo da una sana dieta alimentare. Vediamo dunque quali sono i 2 disturbi alla tiroide che danno subito diritto alla pensione di invalidità INPS. Si tratta di due manifestazioni patologiche particolarmente gravi che richiedono il ricorso costante all’aiuto di terzi.
I 2 disturbi alla tiroide che danno subito diritto alla pensione di invalidità INPS
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L’Ente previdenziale riconosce una percentuale di invalidità pari al 100% in presenza di 2 specifiche patologie dell’apparato endocrino. La prima coincide con l’ipotiroidismo grave che si accompagna a ritardo mentale. Lo stato d’infermità psichica che ne deriva è tale da rendere il soggetto del tutto inabile e bisognoso di cure e assistenza quotidiane.
La seconda malattia cronica che dà diritto al rateo pensionistico è il cosiddetto “ipoparatiroidismo non suscettibile di utile trattamento”, secondo la dicitura delle tabelle INPS. L’ipoparatiroidismo descrive una patologia rara che deriva dall’ischemia o dall’eliminazione delle paratiroidi.
Nel casi più gravi, quando cioè il disturbo non è transitorio ma assume carattere permanente, può dare complicanze renali e non solo. In particolare, l’ipoparatiroidismo post-chirurgico può causare infezioni, problemi cardiaci, malattie oftalmiche e disturbi neurologici.