Molti risparmiatori credono che i titoli di Stato siano un investimento privo di rischi. Tuttavia, anche le obbligazioni governative italiane comportano il rischio di perdite come tutti gli strumenti di investimento. In particolare, i BTP presentano un rischio doppio. Ecco i 2 casi che potrebbero creare forti perdite per i possessori.
La speranza di ogni risparmiatore è di guadagnare senza correre rischi di perdita. Molti acquistano i titoli di Stato, ovvero obbligazioni emesse dal Governo italiano, confidando nella solidità dell’emittente. Tuttavia, la domanda è: possono i risparmiatori fidarsi della capacità dello Stato di restituire il capitale prestato e gli interessi?
Rischi e tassi di interesse dei titoli di Stato: perché non esiste l’investimento a rischio zero
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Risparmiare in modo sicuro è il sogno di ogni investitore, ma non esiste un investimento privo di rischio di perdita. Anche le obbligazioni governative italiane, come i nostri titoli di Stato, espongono al rischio di perdite. Il tasso di interesse è la remunerazione per il prestito di denaro e dipende dal rischio di mancata restituzione del debito.
Il tasso di interesse è influenzato da fattori di mercato, come il costo del denaro (variabile sistemica) fissato dalle banche centrali. Ma anche la capacità di rimborso del debitore (fattore endogeno), influenza il livello del rendimento di una obbligazione. Maggiore è il rischio che il debitore non possa rimborsare il capitale prestato, maggiori saranno i rendimenti richiesti dal mercato per quel titolo
I 2 casi che potrebbero creare forti perdite ai nostri
BTPAnche gli Stati possono fallire e non rimborsare i soldi dei titoli da loro emessi. Nel corso degli ultimi 20 anni, l’Argentina è fallita più volte e il suo default nel 2001 ha interessato oltre 400.000 risparmiatori italiani. Anche l’Italia potrebbe correre lo stesso rischio, sebbene sia improbabile. Tuttavia, l’aumento dei tassi di interesse aumenta la probabilità di questo evento.
Il rischio di perdite riguarda tutti i titoli di Stato, ma il rischio è doppio per chi investe in BTP. Infatti i prezzi dei BTP sono influenzati negativamente dalla crescita del costo del denaro, come tutte le obbligazioni a tasso fisso. Ad esempio, il prezzo del BTP decennale che scadrà nel febbraio del 2023 (Isin: IT0003256820) è diminuito del 20% negli ultimi 12 mesi.
Le soluzioni per ridurre al massimo le perdite degli investimenti in titoli di Stato
Come ridurre al massimo i rischi di perdite nei titoli di Stato e nelle obbligazioni corporate per i 2 casi che sopra abbiamo esposto? Per ridurre il rischio emittente occorre comprare obbligazioni di debitori con un rating elevato, quindi un alto grado di affidabilità.
Inoltre il rischio sistemico, ovvero la perdita di prezzo legata all’aumento dei tassi, è un altro fattore negativo che colpisce i bond a tasso fisso. È possibile azzerare questo rischio? Certamente, basta detenere il titolo fino al momento del rimborso.