Nell’era Covid-19, l’aperitivo è il momento della giornata che tutti, dipendenti al lavoro, smartworkers, ma anche studenti, casalinghe e pensionati, aspettano con trepidazione. Dopo una giornata in ufficio o in università, al computer o a combattere con la banca e le tasse, è quel che ci vuole. È un momento di conversazione che, anche in modalità distanziata, soddisfa, rilassa e fa stare bene. Ma quali sono i drink che permettono di trovare il miglior compromesso tra vita sociale, precetti e salute? Ecco una piccola guida con l’aiuto degli esperti di Salute e Benessere di Proiezionidiborsa.
Compromesso tra alcool e gusto
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Happy hour, gli errori da non fare. Prudenza, se uscite con gente abituata a fare un “secondo giro”, dopo uno Spritz, un Americano, un Negroni Sbagliato, un Martini cocktail o un Mojito. L’ideale per non appesantire senza essere fuori dal coro è lo Spritz bianco. Un drink light a base di vino bianco, acqua tonica e succo di limone, leggero e rinfrescante.
I mix sono sempre da evitare
Meglio la verticale del mix. Le linee guida per una Sana Alimentazione Italiana 2018 prevedono 1-2 bicchieri di vino o una birra piccola (da 33 cl) al giorno. Scegliere due bicchieri di bianco fermo, profumato o di allegre bollicine, oppure di rosso fresco e leggero. Due brindisi con lo stesso vino o diverso, non importa. L’importante è non mescolare vino e birra. Se si soffre di emicrania o si deve guidare, meglio un solo bicchiere di vino. E già una birra che da piccola diventa media è troppo.
Happy hour, gli errori da non fare
Attenzione ai “fake”, i drink analcolici finto leggeri: estratti, centrifugati e mixati. Controllate le calorie del Virgin Mojito se siete a dieta. E la presenza di salsa Worchestershire nel Virgin Bloody Mary, se siete vegetariani: contiene acciughe tra gli ingredienti. Infine, preferite le centrifughe agli estratti, se non è previsto di andare a cena insieme. Perché sono molto più sazianti e vi faranno mangiare molti meno snack.