La possibilità di ricevere la pensione ai superstiti è un diritto che la normativa concede all’indomani del decesso di un pensionato o lavoratore assicurato. In simili circostanze l’attribuzione della quota e il pagamento mensile avvengono a seguito della presentazione di opportuna istanza. Se sono presenti determinate condizioni, è possibile talvolta richiedere specifici arretrati fino a 5 anni. Prima dell’assegnazione dell’emolumento, l’INPS verifica l’effettiva presenza del diritto alla tutela economica e le condizioni economico-familiari che la legge prevede. In tal caso, si stabilisce anche la percentuale che spetta al potenziale beneficiario. In assenza di coniuge o figli, hanno diritto alla pensione di reversibilità o indiretta alcuni familiari differenti. Talvolta questi potrebbero non essere a conoscenza del potenziale diritto da esercitare e per tale motivo di seguito illustriamo i dettagli.
Chi sono i beneficiari
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Alla morte della persona cara, il diritto alla pensione di reversibilità o indiretta INPS segue quanto disciplina la Legge n. 335/1995. Come detto altre volte, è necessario presentare domanda per ottenere l’assegno e quali documenti servono per l’inoltro della richiesta. Molto spesso i principali beneficiari del trattamento sono il coniuge superstite oppure i figli del defunto. Tale provvidenza, tuttavia, è legata al reddito personale del beneficiario e può subire dei tagli secondo quanto prevede l’articolo 1, comma 41 della Legge 335/1995. I beneficiari, infatti, possono subire tagli che vanno dal 25% al 50% sulla propria quota in base al reddito che producono. Per l’anno 2022, l’INPS ha indicato le nuove soglie di reddito alle quali si applicano i tagli alla reversibilità. Fatte salve queste premesse, in assenza dei principali beneficiari, chi altro potrebbe avanzare il diritto alla pensione ai superstiti?
Hanno diritto alla pensione di reversibilità o indiretta anche questi parenti se presentano subito domanda all’INPS
In alcune circostanze la pensione di reversibilità potrebbe spettare anche ai fratelli del defunto. Tale condizione si verifica se coniuge, figli o genitori del defunto sono assenti o, pur esistendo, non possono avvalersi del diritto. Fratelli o sorelle dell’assicurato possono presentare domanda se sono celibi o nubili e se al momento della morte del familiare risultano inabili al lavoro. È importante che essi non siano già titolari di pensione e che risultino a carico del dante causa al momento del suo decesso.
In presenza di un fratello o sorella la percentuale di reversibilità che spetta è pari al 15% della pensione del defunto. Per ogni fratello o sorella ulteriore e con i medesimi requisiti, la percentuale aumenta di un ulteriore 15%. Potrebbe raggiungere il 100% in presenza di sette o più fratelli o sorelle. È importante presentare opportuna domanda per esercitare il diritto che nella generalità dei casi cade in prescrizione dopo 10 anni dal decesso del dante causa.