Purtroppo non capita tutti i giorni di avere il “problema” di come gestire nel breve periodo una cospicua somma di denaro in entrata. Cioè fino a quando il beneficiario dell’incasso non deciderà sul da farsi a medio-lungo termine. Spesso la destinazione prima e ultima risulta essere il c/c, accollandosi le spese del caso e perdendo nel frattempo delle occasioni di guadagno.
Oggi i rendimenti sul reddito fisso non sono stellari (a gennaio lo sono stati, invece, quelli azionari), ma comunque positivi e già noti in partenza. Inoltre l’intermediario s’impegna al rimborso del capitale a scadenza. Insomma, il classico parcheggio remunerato della liquidità in attesa di decidere su come investirla. Pertanto, se hai vinto al gioco o incassato il TFR o un ricco bonifico e vuoi guadagnare in poco tempo valuta queste alternative.
Il conto deposito libero o vincolato di breve termine
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Se si opta per il conto deposito (CD), le linee vincolate vanno bene quando si conosce a priori il momento esatto in cui si disporrà diversamente del denaro. Abbiamo visto che questi prodotti hanno dei rendimenti mediamente superiori a quelli liberi. Inoltre si possono cogliere sul mercato eventuali promozioni rivolte ai nuovi clienti e/o ai nuovi versamenti di liquidità.
Il deposito libero, invece, offre la piena facoltà di disporre del deposito a proprio piacimento, incluso lo svincolo anticipato. Di contro offre un rendimento in genere più basso del prodotto gemello vincolato.
In entrambi i casi il deposito è garantito fino a 100mila euro se l’intermediario aderisce al FITD (la stessa garanzia che c’è sul c/c). Ancora, spesso non prevedono spese di apertura, gestione e chiusura, salvo gli oneri fiscali. Ossia la ritenuta del 26% sugli interessi attivi e l’imposta di bollo (2X1.000 della giacenza) nei modi e forme previste dalla Legge.
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I Buoni Ordinari del Tesoro, invece, godono della garanzia dello Stato e durano lo spazio di pochi mesi. Qui il rendimento è dato dallo scarto tra il proprio prezzo d’acquisto (in emissione o sul mercato secondario) e quello di rivendita o rimborso finale a 100. Considerata la breve durata, spesso il risparmiatore lo tiene in portafoglio fino a scadenza. Vediamo alcuni esempi.
Il bond con ISIN IT0005494502 scade il 12 maggio (poco più di 3 mesi) e oggi scambia a 99,374 centesimi (quasi lo 0,63% lordo a scadenza).
Sulla scadenza 14 agosto (6 mesi e 1 settimana), il BOT ISIN IT0005505075 prezza a 98,58 centesimi. Il rendimento lordo a scadenza passa quindi all’1,44% e sale ancora all’aumentare della durata residua. È il caso, per esempio, del titolo in scadenza il 12 gennaio 2024. Stamane scambia sul MOT a 97,23, per un guadagno lordo finale che sfiora il 2,85%.
Le soluzioni alle Poste
Altrettanto interessanti le offerte Supersmart per i titolari di libretto di risparmio postale.
Solo per chi apporta nuova liquidità, Supersmart Premium 270 giorni (9 mesi) riconosce un tasso annuo lordo a scadenza del 3,00%. Ricordiamo che per nuova liquidità s’intende quella affluita su c/c e libretti postali con stessa intestazione. Le somme devono pervenire tramite bonifici bancari, assegni bancari e circolari, accredito pensione stipendio.
Poi c’è l’offerta Supersmart 180 giorni (6 mesi), con tasso annuo lordo a scadenza è dell’1,50%.