Frutta, verdura, pane o qualsiasi altro alimento ammuffito non sono certamente un buon acquisto. Capita però che la muffa sia nascosta e quindi la fregatura è difficile da scampare.
Il consumatore è tutelato da quelle che alcune volte sono vere e proprie frodi. Oltre alle muffe può addirittura capitare di trovare corpi estranei negli alimenti. La legge è dalla tua parte, per evitare che nel piatto arrivino prodotti dannosi per la salute o ci sia una perdita di denaro.
Hai comprato degli alimenti e non puoi mangiarli perché sono guasti
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Non è una bella scoperta quella di trovare muffa nella parte nascosta dei prodotti appena acquistati. Capita a tutti di fare la spesa di fretta e non poter andare troppo per il sottile durante la scelta. I prezzi degli alimenti sono lievitati e comprare una mozzarella ingiallita o della frutta ammuffita manda su tutte le furie. Spesso la delusione si risolve nel gettare la merce avariata nei rifiuti. Ma non è la strada migliore da percorrere. I venditori sono obbligati per legge a garantire la buona qualità di ciò che propongono. La prima cosa che devi fare per far valere i tuoi diritti è non gettare lo scontrino.
Una volta scoperto il prodotto avariato puoi recarti dal venditore con lo scontrino fiscale.
Cosa puoi ottenere dal venditore se riporti indietro il prodotto avariato
È necessario esibire lo scontrino per dimostrare che quel prodotto è stato comprato nel punto vendita in cui ci rechiamo e per attestare la data di acquisto. Con la restituzione della merce abbiamo due strade alternative da percorrere.
Se hai comprato degli alimenti e vuoi cambiarli perché rovinati, puoi richiedere la sostituzione del prodotto. Potrebbe accadere però che tu non abbia più bisogno di quella stessa merce. In questo caso chiedi la restituzione dei soldi spesi. Il rimborso è tra le opzioni a tua disposizione, sempre che il venditore non riesca a dimostrare che tu fossi consapevole della qualità di ciò che acquistavi.
Entro quanto tempo puoi chiedere il rimborso e quando non è previsto
La garanzia prevista dalla legge per i prodotti non conformi ha una durata di 2 anni. Tuttavia, specialmente per quanto riguarda prodotti deperibili, i tempi si accorciano a 2 mesi. Si tratta comunque di un tempo consono a consentirti di riportare la merce in negozio e far valere i tuoi diritti.
Non tutte le ciambelle però riescono col buco. Ci possiamo imbattere in venditori senza scrupoli che sostengono strenuamente le proprie ragioni. Il negoziante potrebbe sostenere che al momento della vendita il prodotto fosse perfetto e che si sia rovinato a causa nostra. In questi casi non riuscirai ad ottenere il rimborso anche perché sarebbe pressoché impossibile dimostrare il tuo punto di vista.
Naturalmente potrai smettere di fare acquisti in quel punto vendita. Se hai comprato merce scaduta senza accorgerti della data apposta sulla confezione rischi di non ricevere alcun rimborso. Se i prodotti non sono deteriorati possono essere venduti anche dopo la data di scadenza. La Corte di Cassazione lo ha stabilito nel 2016, nell’ottica della lotta allo spreco alimentare.