Guerra commerciale ancora lunga: dove investire

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La Guerra commerciale, secondo quanto detto da Goldman, continuerà ancora a lungo. Con volatilità sui mercati. Ecco le azioni su cui investire.

Le previsioni sui mercati

Le scosse sul mercato saranno ancora molte. Un mercato che sta diventando difficile da interpretare, un mercato per professionisti. Stando a quanto previsto da Goldman, il botta e risposta tra Usa e Cina continuerà ancora a lungo. Ieri, intanto, il Ministero del Tesoro USA ha accusato Pechino di influenzare volutamente il tasso di cambio yuan-dollaro per ottenere un “ingiusto vantaggio competitivo nel commercio internazionale”. Parola che sono nate dopo il drastico calo dello yuan rispetto al dollaro, con la valuta cinese che ha infranto per la prima volta dal 2008 il livello del “7 per dollaro”.

La view di Goldman

Una situazione che ha spinto Goldman Sachs a rivedere le sue posizioni in materia. Allo stato attuale dei fatti, un accordo commerciale , adesso, sembra oltremodo lontano oltre che difficile anche solo da ipotizzare. Infatti se prima la banca Usa si dimostrava più fiduciosa in un accordo sulla questione dazi, adesso, invece, pare diventata più cauta.

Con ogni probabilità, quindi, la disputa commerciale ormai di lunga data, non dovrebbe vedere una soluzione prima delle prossime elezioni americane del 2020. Fino ad ora, infatti, l’interpretazione della strategia dell’inquilino della Casa Bianca vedeva l’uso della guerra dei dazi come uno strumento per riuscire ad attirare nuovamente le simpatie del suo bacino di elettori, prima di tutto operai del midwest ed agricoltori. Ma a quanto pare l’escalation delle ultime ore potrebbe aver spostato molto più in là l’asticella dello scontro e averlo reso ben più aspro. Partendo da questo quadro, su quali titoli scommettere se esplode la guerra commerciale?

Titoli e settori su cui investire

Prima ancora dei titoli, gli analisti suggeriscono un settore: quello immobiliare made in Usa. Una serie di motivazioni spiegano il perché. Prima di tutto è focalizzato sul mercato interno, quindi non ha nulla a che fare con le tariffe e per lo più avvantaggiato dal prossimo venir meno della forza del dollaro Usa che agevolerebbe i finanziamenti. Finanziamenti che, proprio perché agevolati, potrebbero a loro volta favorire il settore industriale. Come sfruttare al meglio tutto questo? Magari puntando su un (REIT) come Prologis il cui portafoglio comprende numerose partecipazioni statunitensi. Prologis, infatti, gestisce il più grande portafoglio mondiale di immobili industriali concentrato per l’80% nelle Americhe e, per di più con un dividend yield del 2,63%.

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