La vita è fatta di scelte e di arbitraggi continui, dalle grandi alle piccole decisioni. Meglio una berlina o una coupé, un weekend tra la natura o la visita a una mostra d’arte, un paio di sneakers o diboots? E così via. Lo stesso vale in tema di investimenti, dove la scelta tra una soluzione o un’altra può fare tanta differenza in termini di ritorno netto finale.
Sul reddito fisso le buoni occasioni di investimento non mancano, grazie al rialzo dei rendimenti ormai in atto da tempo. Tuttavia, è bene distinguere tra rendimento lordo, netto e reale. Se il netto è quello che rimane dal lordo depurato da ritenuta e commissioni, il reale invece spesso lascia l’amaro in bocca. L’attuale inflazione alle stelle, infatti, rende negativi tanti ritorni che sulla carta appaiono positivi. Un discorso che resterà valido fino a quando il carovita non si sgonfierà notevolmente.
Premesso ciò, mettiamo ora a confronto due prodotti del reddito fisso e vediamo chi dei due rende di più. Ci chiediamo: ma guadagno di più se investo 20.000 euro nel buono postale Eredità o nel migliore BTP pari durata?
Il buono fruttifero Eredità
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Nell’attuale scuderia dei buoni postali, il titolo soluzione Eredità spicca per una serie di motivi propri oltre a quelli caratteristici di questi prodotti.
Anzitutto si tratta di un prodotto garantito dallo Stato Italiano, al pari di quanto avviene per i bond emessi dal MEF. Inoltre non prevede costi di sottoscrizione, gestione e rimborso finale tranne gli oneri di natura fiscale. Ossia l’aliquota fiscale sugli interessi (agevolata al 12,50%) e l’imposta di bollo nei modi e casi di Legge. Inoltre sono esenti dall’imposta di successione, al pari di quanto avviene con i titoli di Stato.
Tuttavia, il prodotto è dedicato ai soli beneficiari di un procedimento successorio concluso in Poste Italiane. L’emittente ha previsto per esso una durata pari a 4 anni e un rendimento annuo lordo a scadenza del 3% (2,64% netto). Tuttavia, in caso di rimborso anticipato prima del titolo termine si ha diritto solo alla restituzione del capitale inizialmente versato. Gli interessi, infatti, maturano sin dall’inizio ma sono riconosciuti solo a scadenza.
In soldoni, 20mila euro sottoscritti oggi darebbero vita a un montante finale (al netto della sola ritenuta fiscale) di 22.196,41 euro. Il titolo, dunque, si distingue per un buon rapporto rischio-rendimento anche in base alla durata dell’investimento.
Guadagno di più se investo 20.000 euro nel buono postale Eredità o nel migliore BTP pari durata?
Vediamo adesso quanto rende un titolo di Stato pari durata. Anche in questo avremo un prodotto che gode della garanzia dello Stato, una tassazione agevolata al 12,50% e il ritorno del capitale a scadenza. Prima del termine il titolo è liberamente liquidabile sul MOT al prezzo di mercato vigente al momento della vendita. L’operazione, quindi, potrebbe dar luogo a un ulteriore guadagno in conto capitale oppure ad una perdita. Inoltre vanno considerate (e sommate) anche le commissioni di compravendita da riconoscere al proprio intermediario.
Ora, quanto rende un BTP a 4 anni? Il bond con scadenza il 1° aprile 2027 ha codice ISIN IT0005484552 e cedola lorda all’1,10%. Il titolo, quindi, stacca una cedola semestrale netta dello 0,48125% fino a scadenza. Il grosso del rendimento sta tuttavia nel suo attuale prezzo di mercato, ampiamente sotto cento. Al momento l’obbligazione scambia intorno ai 90,20 centesimi, per un rendimento effettivo netto annuo del 3,308%.
Pro e contro dei due strumenti
Muovendo dal lato dei rendimenti, quello del bond oggi sarebbe preferibile a quello del buono. Tuttavia, quest’ultimo è privo di costi operativi e offre al risparmiatore la certezza del capitale anche prima della scadenza, vantaggi di cui non gode il BTP.
In sostanza, la grande discriminante tra i due prodotti corre tutta sul proprio grado di propensione al rischio: nullo (buoni) o basso (BTP)?