Andare in pensione prima dei 67 anni se è importante per gli uomini, in molti casi, diventa necessario per le donne. Le lavoratrici, infatti, spesso sono impegnate oltre che nella propria carriera anche in lavorati di cura e di assistenza. Non solo di figli e marito ma anche di genitori diventati ormai anziani che necessitato di aiuto. Altre volte sono chiamate ad accudire i nipoti non ancora in età scolastica, visto che ormai tutti i genitori lavorano. Ecco che, quindi, superati i 55 anni aumentano gli impegni e non si riesce più a stare dietro a tutto. Per una lavoratrice, quindi, che si trova in una di queste situazioni è importante avere una grande opportunità di andare in pensione 8 anni in anticipo.
Un’occasione per le donne
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Un’occasione ottima per anticipare la pensione è sicuramente l’Opzione donna. La misura, introdotta dalla Legge Maroni 2004, è stata via via prorogata negli anni. A prevedere l’ultima proroga, riferita al 2021, è la Legge di Bilancio 2022. L’Opzione donna permette di accedere alla pensione con requisiti molto convenienti, ovvero:
- 58 anni di età per la lavoratrici dipendenti contestualmente a 35 anni di contributi versati;
- 59 anni di età per le autonome contestualmente a 35 anni di contributi versati;
- entrambi i requisiti devono essere raggiunti entro il 31 dicembre 2021.
Permettendo un anticipo di 8 anni per le lavoratrici autonome e di 9 anni per le dipendenti, è sicuramente una forma di pensionamento molto ambita. Anche se, poi, prevede una penalizzazione che in alcuni casi può diventare piuttosto pesante. La misura richiede, infatti, di accettare un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno previdenziale spettante. Questo comporta che gli anni di contributi ricadenti nel sistema retributivo, notoriamente più conveniente, siano calcolati con il sistema contributivo.
In alcuni casi, con molti contributi versati prima del 1996, si arriva a penalizzazioni che possono toccare anche il 30 o 35% dell’assegno. Da sottolineare che la penalizzazione è per sempre. E dalla scelta del ricalcolo contributivo non si può tornare indietro.
Grande opportunità di andare in pensione 8 anni prima per le lavoratrici che presentano questa domanda nel 2022
La pensione Opzione donna prevede una finestra di attesa che è di:
- 18 mesi dal raggiungimento dei requisiti per le lavoratrici autonome;
- di 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti per le lavoratrici dipendenti.
Questo significa che le lavoratrici che hanno raggiunto i requisiti nel 2021 potranno presentare domanda per il pensionamento a partire da quest’anno.