Grande opportunità di andare in pensione 11 anni prima senza invalidità per i lavoratori che nel 2022 avranno questi requisiti

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Quando si pensa alla pensione a 56 anni la prima misura che viene in mente, senza ombra di dubbio, è la pensione di vecchiaia anticipata per lavoratori invalidi. Permette, infatti, alle donne con almeno l’80% di invalidità di accedere al pensionamento di vecchiaia con soli 56 anni di età. Ma in questo articolo vogliamo prendere in esame le tipologie di pensione che permettono l’anticipo anche a chi invalido non è. Trovare un modo per lasciare il lavoro prima possibile, infatti, è una delle preoccupazioni maggiori dei lavoratori italiani. Questo perchè la normativa previdenziale in Italia cambia molto velocemente e una misure che oggi è in vigore domani potrebbe non esserlo più.

Uscire dal mondo del lavoro in giovane età

È sicuramente una grande opportunità andare in pensione 11 anni prima  ed è possibile anche per chi non è invalido. Ma è necessario aver versato un certo numero di anni di contributi per poterci riuscire. Questo perché esistono delle misure che permettono il pensionamento indipendentemente dall’età. Ad esempio la Quota 100 ha permesso idi lasciare il lavoro con 38 anni di contributi ma solo a chi aveva compiuto i 62 anni. Allo stesso modo la Quota 102 permette la quiescenza con lo stesso numero di anni di contributi ma richiede almeno 64 anni compiuti nel 2022.

Le misure che, invece, vogliamo prendere in esame oggi non fissano alcun paletto anagrafico per l’accesso e prevedono un solo requisito: quello contributivo. Ovviamente dimentichiamoci di poter richiedere la pensione a 56 anni con 20 anni di contributi. Questo non è possibile. Ma per chi ha iniziato a lavorare in giovanissima età il pensionamento a 56 anni non è affatto impossibile.

Grande opportunità di andare in pensione 11 anni prima senza invalidità per i lavoratori che nel 2022 avranno questi requisiti

Quali sono le misure che permettono l’anticipo a 56 anni? È presto detto:

  • la pensione anticipata ordinaria;
  • la pensione anticipata per lavoratori precoci, la cosiddetta Quota 41.

Si tratta di due forme di anticipo che permettono i collocamento a riposo a qualsiasi età per coloro che soddisfano il requisito contributivo. La prima, la pensione anticipata ordinaria, è prevista dalla Legge Fornero e richiede:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne.

Questo significa che per un lavoratore che ha iniziato a lavorare, senza mai interrompere il versamento dei contributi, all’età di 13 anni l’accesso alla pensione è possibile. Allo stesso modo possono scegliere questa misura per lasciare il mondo del lavoro le donne che hanno iniziato a versare contributi a 14 anni.

La Quota 41, invece, è dedicata esclusivamente ai lavoratori precoci che rientrano in uno dei seguenti profili:

  • disoccupato a seguito di licenziamento che ha fruito di tutta la NASPI spettante;
  • caregiver familiare che assiste da almeno 6 mesi un familiare con cui convive con legge 104;
  • invalido con almeno il 74% di percentuale certificata;
  • lavoratore usurante o gravoso.

Richiedendo la misura 41 anni di contributi versati presuppone, per l’accesso a 56 anni, che il richiedente abbia iniziato a lavorare almeno a 15 anni.

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