Prendere il sole non solo ci assicura una bella tintarella, ma avrebbe anche dei benefici per il nostro organismo. Ammesso ovviamente di farlo con cautela e senza esagerare. Non sempre però questo è sufficiente, esisterebbero infatti dei disturbi che richiederebbero di evitare totalmente i raggi solari. Di questo tipo sarebbe una malattia rara e poco nota di cui soffrirebbe Milly Carlucci, una patologia che richiede attenzioni costanti e alcuni cambiamenti nella propria vita.
L’assorbimento da parte della pelle dei raggi solari avrebbe alcuni benefici, infatti consentirebbe di sintetizzare la vitamina D. Quest’ultima avrebbe un ruolo importante nella calcificazione delle ossa e di conseguenza nella prevenzione dell’osteoporosi. Naturalmente bisognerebbe stare accorti: necessario non esagerare, adottare protezioni quale la crema solare e considerare il livello di rischio riportato nelle previsioni meteo. Senza precauzioni e attenzioni potremmo rischiare di scottarci, nonché di sviluppare possibili tumori della pelle.
La situazione diventerebbe però più complicata in caso di alcuni disturbi che comportano fotosensibilità, ossia una reazione cutanea al sole dovuta a un’eccessiva sensibilità. Tra questi disturbi rientrerebbe una patologia poco nota e piuttosto rara saltata agli onori della cronaca perché ne soffrirebbe Milly Carlucci.
Una malattia rara che provoca gonfiore e arrossamento della pelle esposta al sole
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Secondo quanto riportato da diversi magazine, Milly Carlucci sarebbe affetta da protoporfiria eritropoietica (EPP). Si tratterebbe di una patologia che riguarderebbe la produzione dell’eme, componente dell’emoglobina contenente ferro e da cui dipenderebbe il colore rosso del sangue. Infatti, come si legge in MSD Manuals, la mancanza ereditaria di un enzima, coinvolto in tale produzione, porterebbe a un accumulo di protoporfirina, precursore dell’eme. Tale accumulo nella pelle la renderebbe più sensibile alla luce solare provocando dei disturbi.
Si avvertirebbero formicolio e prurito inizialmente e, dopo poco tempo, la pelle si arrosserebbe e gonfierebbe provocando anche dolore. Secondo l’EPNET, ossia l’European Porphyria Network, a provocare tali fastidi sarebbe anche la luce indiretta, riflessa su qualche superficie o che filtra attraverso le finestre. Altresì potrebbe disturbare anche una forte luce artificiale. A lungo andare, trascurare il problema comporterebbe la formazione di croste e di ispessimento cutaneo.
La massiccia quantità di protoporfirine, inoltre, potrebbe riguardare anche il fegato e causarvi danni, motivo per cui sarebbe bene sottoporlo a frequenti controlli. L’EPP generalmente tenderebbe a manifestarsi nell’infanzia. Un’altra forma di porfiria sarebbe quella cutanea tarda, la più diffusa. Potrebbe anche essere acquisita e non ereditaria e in questo caso manifestarsi verso la mezza età. Fattori che predisporrebbero sono eccesso di ferro nel fegato, alcol, fumo, epatite C, terapie a base di estrogeni. Si presenterebbe sulla pelle sempre a causa della luce del sole e provocherebbe vesciche, fragilità cutanea, comparsa di chiazze nonché di peli.
Diagnosi e prevenzione
Sarà il medico a diagnosticare la protoporfiria eritropoietica attraverso esami del sangue, per controllarvi la quantità di porfirine, e indagini genetiche. Nel caso di presunta porfiria cutanea tarda si controllerebbe anche la quantità in feci e urine. Una volta ottenuta la diagnosi, il medico provvederà a consigliarci le terapie, anche per compensare possibili carenze di vitamina D. In ogni caso, fondamentale sarà non solo sottoporsi a esami frequenti, ma evitare la luce solare. La stessa Milly Carlucci ne avrebbe parlato in un’intervista riportando la sua esperienza, al pari di quanto ha fatto Claudio Amendola con l’infarto.
La conduttrice avrebbe raccontato di come non esca mai di casa senza crema solare, un prodotto che in realtà dovrebbe esservi nella skincare quotidiana di tutti, anche per evitare le rughe. Se dovessimo soffrire di questa malattia chiediamo consiglio al medico sulla più adatta a noi. Il disturbo di cui soffre avrebbe condizionato anche il suo abbigliamento. Per tale motivo indosserebbe così frequentemente occhiali da sole alquanto coprenti, nonché cappelli dalle falde larghe. Inoltre, per evitare gonfiore e arrossamento della pelle esposta al sole porterebbe pantaloni lunghi e maglie a manica lunga. EPNET inoltre consiglierebbe tessuti scuri dalla trama doppia e l’utilizzo di guanti.