Gli italiani non rinunciano a Lotto, Lotteria e Gratta e Vinci ma faticano ad arrivare alla fine del mese. Dove trovano i soldi?

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Ci sarebbe una incongruenza tra reddito dichiarato dagli italiani e la spesa impiegata per tentare la fortuna. È quanto emerge dai dati riportati dal Corriere Economia che mette in evidenza una zona d’ombra su cui è necessario indagare. Ecco l’analisi approfondita.

Analizzando le dichiarazioni dei redditi degli italiani e i dati del Libro Blu dell’agenzia delle dogane e dei Monopoli salterebbe agli occhi un risultato molto strano. Mentre da una parte il 60% degli italiani vive con meno di 1.000 euro al mese, dall’altra parte la spesa media per il gioco sarebbe di 2.320 euro a cittadino. Una forbice talmente ampia da rendere impossibile qualunque tipo di giustificazione legata alla legalità. Nel 2021 la spesa per il gioco era di 1.886 euro a cittadino, quindi una somma alta ma non così alta come l’ultimo anno.

Il 23% dei contribuenti avrebbe dichiarato redditi negativi o fino ai 7.500 euro lordi nel 2022, se uniti al 18,84% che ha dichiarato meno di 15.000 euro siamo al 42,6% della popolazione. Questa la quota di contribuenti che parteciperebbe alla quota minima di Irpef cioè all’1,73%, cioè 175,4 miliardi. I conti non tornano.

Ludopatia e riabilitazione

Siamo una popolazione che tende in media alla povertà ma gli italiani non rinunciano al Lotto e agli altri giochi. Questo è chiaramente dovuto al pensiero che una vincita possa cambiare radicalmente la situazione economica facendoci diventare ricchi in un sol colpo e risolvendo tutti i problemi. Si arriva quindi alla ludopatia. Quando vogliamo smettere non possiamo perché siamo diventati giocatori problematici e abbiamo la necessità di entrare in riabilitazione. Questo tipo di cura è stato inserito dal Governo nei LEA, cioè i livelli essenziali di assistenza, con la legge numero 189 del 2012.

La domanda che sorge spontanea però è un’altra. Da dove prendono i soldi gli italiani che non arriverebbero a 1.000 euro al mese, per investirne 2.320 nel tentativo di diventare nuovi milionari? La risposta purtroppo è di quelle che non piace. Le dichiarazioni dei redditi non sarebbero realistiche e sarebbe in atto una vera e propria evasione fiscale di massa per cercare di sopravvivere alla pressione delle tasse. Il comportamento dei contribuenti lungi dal dover essere giustificato, può così essere spiegato. La ricerca della fortuna con ogni mezzo a disposizione rimane per molti l’unica via d’uscita.

Gli italiani non rinunciano a Lotto e giocano on line da casa

Un altro dato ha fatto storcere il naso degli analisti di fronte a queste incongruenze. Su 60 milioni di abitanti in Italia, i cellulari risultano essere 78,2 milioni, un +200 mila unità rispetto al 2021. Il 97,5 dei cittadini avrebbe lo smartphone, cioè tutta la popolazione. Il 75% dei cittadini avrebbe un computer. I consumi riguardanti tecnologia e lusso sono in aumento e questo dato va a cozzare contro le difficoltà che emergono dalle dichiarazioni del reddito degli italiani che faticano ad arrivare alla fine del mese.

Certo la tecnologia aiuta a rendere i giochi come Superenalotto, poker e slot machine facilmente fruibili, quindi i 2 fenomeni potrebbero essere collegati. Rimane un mistero il modo con cui questo incastro viene finanziato. Fondi in nero e dichiarazioni non reali sono le uniche armi che i cittadini hanno in mano. Che l’evasione sia uno dei peggiori problemi dei conti pubblici è risaputo, ne abbiamo ora una ulteriore conferma.

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