In Italia il lavoro è regolato da norme precise e severe. Questo vale in fabbrica, in un cantiere edile, in un ristorante ma anche in una casa privata. E non solo se nella casa privata lavora una colf piuttosto che una badante o una baby-sitter. Ciò che emerge dalle recenti pronunce degli ermellini di diversi tribunali, riguarda la casa privata che diventa sede di lavori interni. In pratica anche una casa privata può essere equiparata ad un classico cantiere edile ed assoggettata a controlli ispettivi.
Gli ispettori possono entrare in una casa privata dove si svolgono lavori di ristrutturazione anche di una sola stanza o piccoli lavori domestici
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L’inviolabilità di una casa privata potrebbe restare solo un’illusione dopo una sentenza della Corte d’Appello di Lecce. Ispettorato del lavoro o altri organi deputati al controllo della sicurezza sui posti di lavoro, possono entrare in casa a controllare se sono state applicate tutte le regole previste dalla normativa vigente in materia di lavoro. Anche semplici lavori in cucina piuttosto che in bagno o in un’altra area della casa, fanno diventare la casa, o la parte di essa, un vero e proprio luogo di lavoro. Per questo l’Ispettorato del lavoro può liberamente accedere a questi luoghi per effettuare il controllo circa l’osservanza della normativa sul lavoro. Tutto nasce da una sentenza della Corte d’Appello di Lecce che ha dato ragione all’Ispettorato nei confronti di una famiglia che stava sistemando il giardino esterno di casa utilizzando lavoratori in nero.
La casa diventa un vero cantiere edile ed i controlli sono possibili
Il fatto che la sentenza riguarda un’area esterna alla casa fa poca differenza. Infatti la sentenza può essere estesa anche a diverse zone interne della casa. Il giardino come la cucina, quindi. I lavori effettuati sia come manutenzione ordinaria che straordinaria, anche se interni all’abitazione sono assoggettati alle stesse regole di un cantiere edile. In pratica i giudici nonostante il credo collettivo parli di dimora privata quando si ragiona su una casa e sui lavori interni che si possono effettuare, aprono alla possibilità di controlli anche in questi luoghi. Infatti la vicenda da cui scaturisce la sentenza dei giudici pugliesi riguarda una famiglia che per sistemare un giardino aveva molti operai in nero. In questo caso la famiglia viene considerata alla stregua di un classico datore di lavoro.
Lo dimostra il fatto che, una volta subito il controllo dell’Ispettorato del lavoro, il proprietario del giardino è stato severamente sanzionato. Gli ispettori infatti hanno comminato una sanzione amministrativa di 15.929 euro. La Corte d’Appello non ha fatto altro che confermare l’applicazione di questa sanzione. Le motivazioni con cui è stato confermato il verbale sono piuttosto chiare. Infatti emerge che, anche trattandosi di privata dimora, nel momento in cui si effettuano dei lavori edili, il potere ispettivo supera la condizionalità di un ambiente privato inviolabile. Gli ispettori possono entrare in una casa privata quindi, smontando la teoria della privata dimora dove tutto è ammesso. Le regole sugli infortuni sul lavoro e sulla sicurezza dei posti di lavoro si estendono a questi luoghi.
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