Gli immobili ricevuti in eredità, sia tramite la successione legale che in donazione, espongono i riceventi a diverse problematiche. Ci sono regole ferree da rispettare. Gli eredi di un defunto devono prestare attenzione sia alle questioni fiscali che alle questioni burocratiche. E l’Italia come è tristemente noto, è un Paese che primeggia sia in fatto di burocrazia che in fatto di tassazione. Ereditare una casa però, non deve fare paura. Questo perché ci sono soluzioni al risparmio, cioè strumenti che consentono di pagare solo una quota minima delle tasse originariamente previste.
Gli eredi risparmieranno tanti soldi sulle imposte di registro, ipotecarie e catastali su una casa in donazione se utilizzano questa domanda da presentare all’Agenzia delle Entrate
Indice dei contenuti
Sostanzialmente esistono due strade per diventare i nuovi proprietari di un immobile precedentemente intestato ad un parente deceduto. La via principale è quella della successione, sia con testamento che senza. La successione espone al pagamento di molte tasse a meno che l’erede non rinuncia all’eredità. Ma sugli immobili ereditati alcune tasse gravano sugli eredi anche senza la successione. Lo stesso vale per la seconda via con cui si diventa proprietario di un immobile ereditato, cioè la donazione. Se la casa ricevuta in donazione viene adibita da chi la riceve, ad abitazione principale, le tasse si abbattono. L’erede può richiedere i benefici previsti dal Bonus prima casa. E le imposte da versare possono essere radicalmente ridotte.
Cosa succede se si vende la casa durante i primi 5 anni dalla donazione
L’erede che sfrutta il Bonus prima casa sull’immobile che ha ricevuto in donazione, presentando istanza all’Agenzia delle Entrate, avrà ingenti sconti fiscali. Infatti pagherà solo il 2% del valore catastale dell’immobile, come imposta di registro. Gli eredi risparmieranno tanti soldi quindi, perché l’imposta di registro senza benefici sulla prima casa vale il 9% del valore catastale dell’immobile. Inoltre le imposte di ipotecarie e catastali, che di norma valgono rispettivamente il 2% e l’1% del valore catastale dell’immobile, si riducono considerevolmente. Per entrambe le imposte l’erede verserà il contributo fisso di 50 euro cadauna. A titolo di esempio, su una casa da 100.000 euro di valore catastale, al posto di 9.000 euro di imposta di registro si verseranno solo 2.000 euro. E da 3.000 euro di imposte ipotecarie e catastali si pagheranno solo 100 euro tutto compreso. Tale risparmio vale sia sulle donazioni che per le successioni. In quest’ultimo caso si possono sfruttare le agevolazioni su un unico immobile presente nell’asse ereditario.
Approfondimento