Gli adempimenti tributari che scattano al momento del decesso della persona cara, sono connessi a numerosi aspetti. Uno di questi riguarda l’eredità dei soldi che sono depositati sul conto corrente del defunto, da dividere in base alla specifica logica successoria. Esistono delle ragioni normative che impongono il blocco di tali depositi, fino a quando non si presenta la successione. Gli eredi possono ricevere subito i soldi dal conto corrente del defunto in questa maniera, come vediamo di seguito.
Come tutelare i risparmi del defunto da prelievi indebiti
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Alla morte della persona cara, una delle prime cose da fare è comunicare il suo decesso alla banca presso la quale aveva un conto corrente. Questo adempimento spetta agli eredi, in quanto la banca non è tenuta ad informarsi sullo stato di salute dei propri clienti. Tale adempimento risulta di particolare importanza al fine di bloccare i depositi presenti sul medesimo conto. La ragione è molto semplice: se non si operasse tempestivamente il blocco del conto, potrebbero aver luogo dei prelievi indebiti da parte di un delegato o altro soggetto.
Sebbene si possa agire legalmente contro tale soggetto per il recupero dei crediti, questa azione rallenterebbe l’iter e comporterebbe ulteriori spese legali. In tali circostanze, tuttavia, esistono delle eccezioni che consentono di prelevare i soldi prima della successione. Per il resto, è obbligatorio adempiere agli atti successori per appropriarsi della propria quota. Nel caso in cui un erede volesse accertarsi che non vi siano stati movimenti anomali sul conto, può sempre richiedere l’estratto conto alla banca. Questo è un diritto che l’articolo 119 del Testo Unico Bancario prevede a tutela degli eredi.
Gli eredi possono ricevere subito i soldi dal conto corrente del defunto in questa maniera
Per accelerare i tempi e beneficiare immediatamente della propria quota di eredità, è importante presentare la successione quanto prima alla banca. Fino ad allora, altrimenti, il conto del defunto resta congelato. Al riguardo, è utile ricordare che il tempo che gli eredi hanno a disposizione per la successione corrisponde a 12 mesi dalla data di morte. Solo in questa maniera la banca liquiderà gli eredi che, oltre alla dichiarazione, dovranno presentare il certificato di pagamenti dei tributi all’Agenzia delle Entrate. In tale circostanza è possibile che sia un solo erede a trasmettere i dati all’istituto di credito, non occorre che ciascun chiamato all’eredità lo faccia. Attenzione perché tale iter è obbligatorio solo in alcuni casi come abbiamo spiegato nell’articolo: “Non si paga la successione all’Agenzia delle Entrate se gli eredi sono questi familiari”.
A volte, è sufficiente presentare l’atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva attestante il decesso se non si ha l’obbligo di successione. In caso di testamento, invece, è importante presentare all’istituto di credito l’atto che certifichi la pubblicazione dello stesso.