Gli eredi possono recuperare i beni del defunto, anche immobili, sia in presenza di testamento che di donazione presentando questa domanda

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Abbiamo trattato più volte questioni legate ai diritti degli eredi. Infatti, non è semplice conoscere la legge che regola le successioni e quello che possono o non possono fare i superstiti del defunto. Al momento e nel luogo della morte di un soggetto si apre la sua successione ereditaria. Se il defunto ha lasciato testamento si parla di successione testamentaria, se non l’ha fatto si parla di successione legittima.

La legge prevede che una parte del patrimonio del defunto spetti, obbligatoriamente, ai suoi familiari più stretti. Si parla in questo caso di quote legittime. Quando il testatore violi queste quote, la legge mette a disposizione degli eredi una serie di azioni o domande da fare al giudice per recuperarli.

La collazione

Uno degli istituti più importanti è quello della collazione prevista dall’articolo 737 del codice civile. Attraverso questa domanda gli eredi possono recuperare i beni, anche immobili, del defunto. Tale norma prevede che i figli e il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto in donazione dal defunto. La donazione può essere sia diretta che indiretta, e il defunto può dispensarli dall’obbligo di collazione. Questa dispensa vale, però, solo nei limiti della quota disponibile, cioè il testatore non può, in ogni caso, violare le quote legittime.

La collazione è obbligatoria anche per i beni immobili. In questo caso essa avviene per imputazione o per natura. Tradotto, significa che chi deve restituire l’immobile può scegliere se farlo cedendo l’immobile stesso oppure riconoscendo ai coeredi il suo valore in denaro. Se, invece, l’immobile sia stato ipotecato o venduto si restituisce sempre il suo valore. L’articolo 738 prevede che non siano soggette a questo obbligo di collazione, cioè di restituzione, le donazioni di modico valore fatte dal coniuge. La norma stabilisce che queste donazioni, quando abbiano ad oggetto beni mobili, siano valide anche se non c’è atto pubblico. Questo purché ci sia stata la consegna del bene. È interessante verificare cosa si intenda per modico valore.

Gli eredi possono recuperare i beni del defunto, anche immobili, sia in presenza di testamento che di donazione presentando questa domanda

La Corte di Cassazione in una recente ordinanza, numero 5488 del 2022, ha affrontato proprio questo argomento. I giudici spiegano che l’articolo 783 non fornisce criteri rigidi per valutare se la donazione sia di modico valore. Le indicazioni sono due, una di tipo oggettivo e una di tipo soggettivo. La prima riguarda il valore del bene, la seconda riguarda il valore del bene in rapporto alle condizioni economiche del donante. Questo significa che la donazione di uno stesso bene può essere di modico valore per un soggetto facoltoso. Mentre non essere di modico valore per una persona meno benestante.

Questa valutazione, spiega la Cassazione, deve farla il giudice di merito in base agli atti presentati dai coeredi sulla situazione reddituale del defunto donante. Concludono i giudici che appunto questa è una decisione del giudice di merito che non può essere appellata alla Corte di Cassazione. Questo perché il giudizio di merito è riservato ai primi due gradi di giudizio e non se ne occupa la Corte di Cassazione.

Approfondimento

In caso di eredità giacente gli eredi devono fare molta attenzione a queste comunicazioni all’Agenzia delle Entrate perché potrebbero costituire accettazione tacita dell’eredità

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