Gli affitti brevi hanno le ore contate anche in Italia? Che agevolazioni ci sono per incoraggiare l’affitto a lungo termine, oltre l’IMU al -30%? L’esempio di Milano

Affitti brevi-Foto da imagoeconomica

Emergenza abitativa e locazioni turistiche, che hanno fatto la fortuna di tanti proprietari di piccole unità immobiliari. Forte anche di una regolamentazione snella, questa tipologia di investimento pare stia per ricevere forti limitazioni. La fine di Airbnb? Interesse privato e pubblico a confronto.

In Italia l’emergenza abitativa si fa sentire. Sembra paradossale, ma trovare un’abitazione, per molti, sembra un’impresa più impossibile che ardua. Questo, non solo per l’impoverimento generale: si stima che una famiglia possa spendere più del 40% del proprio reddito per pagare l’affitto. Mentre, quando si entra nel discorso compravendita, i toni si fanno ancor più cupi. Se, come proprietario, ha le mani in pasta nel mercato immobiliare, ad oggi ci sono delle novità che dovresti sapere. Gli affitti brevi hanno le ore contate anche in Italia, come già accade in diversi Paesi? Il Governo in queste ore sta elaborando una strategia per rispondere alla carenza di possibilità di affitto abitativo. Ed è chiaro che sarà proprio la locazione turistica, come soluzione di business personale, la prima cosa che verrà discussa, in un’ottica di sostenibilità per i cittadini residenti.

Gli affitti brevi hanno le ore contate anche in Italia?

In passato, il modello d’affitto prevalente era quello considerato a lungo termine, ovvero, quello abitativo. Con lo sviluppo di piattaforme come Airbnb o Booking.com, anche molti privati hanno deciso di aprire le porte della propria casa riservando alcune aree ad ospiti paganti. Ricavando così un profitto. La tassa sugli affitti brevi in Italia è del 21% sull’ammontare del canone di locazione, escluse quindi le spese di pulizia e le penali. Si tratta di una cedolare secca che funziona come sostituto d’imposta. Un’attività non complessa da gestire, dunque, anche dal punto di vista fiscale. Queste piattaforme, dunque, hanno decretato la quasi scomparsa non solo delle agenzie di viaggi. Ma anche dell’affitto a lungo termine, che oltre ad essere più impegnativo a livello fiscale e contrattuale, rispetto all’affitto breve, è anche molto meno remunerativo.

Cosa cambia per i proprietari di immobili e quali sono le agevolazioni per gli affitti a lungo termine

Milano, in Italia, si sta presentando come esempio virtuoso per sconfiggere l’emergenza abitativa. Anzitutto, c’è stato un innalzamento dei canoni concordati, per tamponare l’aumento degli affitti abitativi generato dall’alternanza con gli affitti brevi. Inoltre, per i proprietari che volessero affittare a lungo termine, ora, ci sono diverse agevolazioni. Oltre all’agevolazione fiscale sulla cedolare secca e la possibilità di formulare contratti più brevi, se a scopo abitativo, l’IMU viene scontato del 30%. In tal modo passa da 1,06% a 0,73% sull’imponibile. Inoltre è prevista una riduzione del 30% dell’imponibile per l’Imposta di Registro del contratto di locazione e altre agevolazioni per quanto riguarda l’IRPEF. Per ogni contratto di affitto a canone concordato spetteranno 2000 euro una tantum al proprietario dell’immobile, mentre 4.000 euro saranno destinate alla ristrutturazione dell’immobile affittato a canone concordato. Se tutta la Penisola seguisse questo esempio, certamente, l’emergenza abitativa potrebbe risolversi e l’interesse pubblico e privato potrebbero trovare un compromesso di coesistenza equo.

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