L’Italia sta affrontando un serio problema che coinvolge tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria. Il problema riguarda l’aumento dei tassi di interesse, che avrà un impatto significativo sul bilancio del Paese. Questo aumento potrebbe influire sulle tasche degli italiani, degli investitori e dei contribuenti.
Che il rialzo dei tassi possa costituire un problema per i nostri conti pubblici lo ha sottolineato anche il Ministro dell’Economia. Giorgetti recentemente in un convegno ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla politica monetaria restrittiva adottata dalla BCE.
Giorgetti lancia l’allarme conti pubblici per l’Italia
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Durante il convegno, il Ministro ha sottolineato come un aumento dei tassi di interesse rappresenti un grave problema per Paesi altamente indebitati, come l’Italia. La tempistica della dichiarazione non è casuale, infatti, arriva in seguito alle affermazioni della Presidente della BCE, Christine Lagarde. La Lagarde ha ribadito l’intenzione di mantenere una politica restrittiva dei tassi di interesse anche nei prossimi mesi.
Le parole del Ministro Giorgetti si rivolgono a due platee. In primo luogo alla Commissione Europea, in riferimento al contesto dell’attuale discussione sulla revisione del Patto di Stabilità. L’introduzione di nuovi parametri potrebbe avere conseguenze negative per il nostro Paese, scatenando una speculazione sui nostri titoli di Stato. Un’eventualità già verificatasi nel 2011 e in parte nel 2018, con l’insediamento del Governo Cinque Stelle e Lega.
In arrivo una nuova patrimoniale o condoni tombali?
Le affermazioni del Ministro Giorgetti potrebbero anche avere l’obiettivo di inviare un messaggio ai cittadini italiani. Durante il convegno, il responsabile del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sottolineato l’importanza per l’Italia di mantenere i conti pubblici in ordine. Questo potrebbe fare pensare che, in caso contrario, potrebbero essere adottate misure eccezionali per far fronte ai problemi di bilancio.
Se il Governo si trovasse a dover fare cassa velocemente, potrebbero esserci due possibili soluzioni. La prima potrebbe essere l’adozione di un condono fiscale, simile a quello della rottamazione delle cartelle, già varato da questo Governo. La seconda opzione potrebbe comportare un inasprimento fiscale, che potrebbe arrivare fino alla decisione estrema di istituire una patrimoniale.
Cosa potrebbe accadere ai nostri risparmi
Quando parliamo di patrimoniale, a molti italiani viene in mente l’operazione del Governo Amato di una notte di luglio 1996. In quell’occasione ci fu imposto un prelievo forzoso del 6 per mille su ogni conto corrente. L’eliminazione del taglio delle accise sui carburanti per autotrazione e gli interventi sulla cessione dei crediti dimostrano che i nostri conti sono a rischio. Il Governo teme una nuova manovra speculativa contro l’Italia, che potrebbe far aumentare lo spread e far crollare i titoli di Stato. Questo è il motivo per cui Giorgetti lancia l’allarme conti.
Allo stato attuale delle cose un default dell’Italia come quello della Grecia è altamente improbabile. Tuttavia meglio essere prudenti con l’investimento nelle obbligazioni, specialmente di quelle a tasso fisso. Almeno fino a quando la politica di rialzo del costo del denaro non sia giunta a fine.