A fine giugno avevamo evidenziato come a livello settimanale si sarebbe potuta creare un’interessante occasione di acquisto in prossimità di area 8,268 euro. La previsione sembrava essere corretta in quanto, a livello giornaliero, soprattutto nel corso delle ultime 3 o 4 sedute avevamo osservato un’interessante ripresa delle quotazioni.
Purtroppo la seduta del 20 luglio potrebbe mettere in discussione il rialzo in corso.
Già archiviato il rialzo del titolo Poste Italiane?
La risposta a questa domanda si avrà nel corso delle prossime sedute. Come si vede dal grafico, infatti, l’immediato recupero del supporto in area 8,436 euro potrebbe ripristinare prontamente la proiezione rialzista in corso. In questo caso le quotazioni potrebbero riprendere la strada che porta al II obiettivo di prezzo in area 9,02 euro. La massima estensione rialzista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 9,6 euro.
Qualora, invece, il ribasso dovesse prendere il sopravvento, non sono da escludere ribassi almeno fino in area 7,37 euro.
Per il medio/lungo periodo, invece, decisiva sarà la chiusura di venerdì. Qualora dovesse essere inferiore a 8,268 euro, le quotazioni potrebbero accelerare verso area 6,3 euro.
La valutazione di Poste Italiane
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Se andiamo a valutare il titolo azionario, dal punto di vista dei multipli di mercato risulta essere sottovalutato qualunque sia la metrica utilizzata. Ad esempio, la società gode di interessanti multipli degli utili. Il rapporto prezzo su utili medio del settore di riferimento è pari a 8,8, mentre quello di Poste Italiane vale 6,9. In base a questo indicatore, quindi, le azioni Poste Italiane risultano essere sottovalutate di circa il 25%. L’azienda appare poco valorizzata anche se si considera il valore del suo attivo netto contabile. Inoltre, considerati i flussi di cassa generati dall’attività dell’azienda, la sua valorizzazione è sottovalutata. Infine, il rapporto EBITDA/fatturato dell’azienda è relativamente importante e genera margini elevati al netto di svalutazioni, ammortamenti e tasse. Anche il rapporto tra prezzo e fatturato è molto basso, essendo uguale a 0,36.
Da non dimenticare come punto di forza del titolo il rendimento del suo dividendo. Allo stato attuale, infatti, il rendimento è del 6,9% e nei prossimi anni è atteso in crescita a oltre il 7,9%.
Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, il giudizio degli analisti è comprare con un prezzo obiettivo che esprime una sottovalutazione di circa il 35%. La stima della sottovalutazione è statisticamente significativa in quanto molto superiore alla dispersione dei valori intorno alla media.
Già archiviato il rialzo del titolo Poste Italiane? Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Poste Italiane (MIL:PST) ha chiuso la seduta del 20 luglio a quota 8,398 euro, in ribasso del 2,21% rispetto alla seduta precedente.
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