Anche se i mercati tendono a restare in territorio negativo, gestori e analisti sono concordi: l’impatto del coronavirus sarà temporaneo
L’ultimo in ordine di tempo è la nota degli strategist di JP Morgan AM (NYSE:JPM), che sottolineano come la migliore strategia da attuare in questo momento per la protezione del capitale sia sempre quella della diversificazione.
Gli effetti dell’epidemia saranno temporanei
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Anche perché sia in Italia che in Cina le zone più colpite dal virus sono quelle economicamente più produttive. Ma a quanto pare non bisogna temere dal momento che, secondo gli esperti, gli effetti dell’epidemia saranno temporanei. I settori da preferire? Quelli che permettono di dare stabilità al portafoglio (energia e utility in primis). Impossibile negare il pericolo, ma è altrettanto impossibile credere che il coronavirus metterà KO l’economia mondiale.
I consigli dei gestori e analisti
Quali i consigli degli analisti? Da JP Morgan, suggeriscono che potrebbe essere particolarmente importante, vista l’avversione al rischio, riservare in portafoglio una parte per l’obbligazionario. Gli fanno eco i colleghi di Banor che nel loro comunicato evidenziato come data la “natura di investitori prudenti e orientati al medio periodo, tendiamo a investire in settori e società solide, in grado di affrontare la volatilità che periodicamente colpisce i mercati”.
Come investire adesso?
Come investire adesso? Quello che bisogna fare, stando ai suggerimenti di Moneyfarm, è quello di “evitare assolutamente reazioni istintive e ragionare in ottica di controllo, gestione del rischio e di obiettivi di investimento, specialmente dal punto di vista dell’orizzonte temporale”. Di shock temporaneo parlano anche da NORDEA AM dove sottolineano anche il fatto, economicamente deleterio, che i casi di contagio si siano avuti nella zona più produttiva della nazione, il Nord Est. Il rischio è che in effetti i problemi, anche gravi, ci siano, ma è possibile pronosticare una possibile ripresa con un andamento a V.
Gestori e analisti: ripresa già nel secondo semestre
Anche da Gam si parla di un effetto temporaneo, tanto da rendere possibile una ripresa già nel secondo semestre per l’Italia. Allargando invece la visuale al resto degli asset internazionali, il petrolio risulta essere particolarmente danneggiato. Infatti il taglio della domanda da parte della Cina, secondo consumatore al mondo, è stata pari a circa 3 milioni di barili al giorno con ovvie ripercussioni sulle quotazioni, in un anno che si era aperto con grandi speranze per il barile.