Settembre è arrivato senza fare troppi complimenti e il capitolo vacanze estive sembra dunque ormai solo un lontano ricordo. In realtà, per quanto questo mese venga tradizionalmente collegato all’inizio dell’autunno, bisogna ammettere che il meteo non è sempre così sfavorevole.
Questo significa che, previo controllo delle previsioni, si può pensare di prenotare un weekend da qualche parte, in Italia o all’estero. E se la scelta dovesse ricadere sul territorio nazionale, via libera alla scoperta delle città d’arte o dei borghi più belli e caratteristici. Prenotiamo fuori città per 2 o 3 giorni, lasciandoci ispirare dalla miriade di destinazioni più o meno note, da Nord a Sud.
Passignano sul Trasimeno
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Ad esempio, anziché la classica gita fuori porta sul Lago di Como, perché non provare una vista lago diversa? Passignano è un piccolo borgo immerso tra colline coltivate a vite o ulivo e situato su un promontorio che scende dolcemente verso il Lago Trasimeno.
E se questi indizi già preannunciano un contesto paesaggistico da dieci e lode, non sono meno interessanti altre attrazioni del posto. Un esempio è senza dubbio la rocca che domina il borgo e da cui si ha uno sguardo inedito sul lago e le sue isole.
Fuori città per 2 o 3 giorni in questi piccoli borghi da sogno a basso prezzo
Un’altra valida alternativa è la visita a Leonessa, un piccolo borgo medievale alle pendici del Terminillo, nel Lazio. All’innegabile fascino delle alte montagne si aggiunge quello storico, di cui sono intrisi gli edifici principali nel centro storico del borgo. Menzione speciale meritano poi le porte Aquilana e Spoletina, databili tra il Tredicesimo e il Quattordicesimo secolo, e la Torre Angioina.
Castelrotto, in Alto Adige
Compiamo infine una brusca inversione di marcia per passare dalle bellezze del Centro Italia a quella di un borgo altoatesino davvero speciale. Situato tra la Val Gardena e la Valle di Tires e ai piedi dell’altrettanto nota Alpe di Siusi, fa capolino il piccolo borgo di Castelrotto.
Il fascino del tipico paesino di montagna non manca, ma quello che lo rende unico è la commistione di stili artistici. Si spazia da quello Neoclassico al Barocco, passando per note medievali, ben testimoniate dalle rovine del Castello di Castelvecchio. A Castelrotto, poi, si parla ancora ladino e c’è molta attenzione verso le più importanti tradizioni del passato contadino.
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