Paese che vai usanza che trovi e questa volta meglio prenderla con la giusta dose di ironia, perché fa un po’ specie. Dobbiamo farci l’abitudine. Così dall’aldilà, o meglio dall’altra parte dell’oceano, area sempre pioniera di nuove tendenze e pratiche, arriva l’ultima sui funerali. Assolutamente green e organici. È notizia di qualche giorno che in California il Governatore firma il disegno di legge che entrerà in vigore nel 2027. In sostanza, chi vuole può scegliere per un funerale per così dire bio. E cioè per una soluzione di «compostaggio» del proprio corpo dopo la morte.
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Per capire bene come stanno le cose nel caso in cui si abbiano i funerali green e il feretro diventa terriccio, proviamo ad andare a fondo. La pratica letteralmente si chiama «riduzione organica naturale» e consta nella trasformazione del feretro in terriccio organico. Tale materiale può anche andare in dono alle famiglie del defunto per uso giardino. Un modo singolare per ricordarsi della persona che non c’è più senza recarsi al cimitero ma guardando semplicemente al proprio orticello. E ci vorrà coraggio per coltivarlo impiegando proprio tale compost. Il costo base parte da 7.000 dollari, trattabili, perché bisogna considerare i servizi accessori (a scelta) e la distanza tra la casa del compianto e l’azienda eco-funebre.
Funerali green e il feretro diventa terriccio, dall’America il disegno di legge
Il Governatore, che risponde al nome di Gavin Newsom, decide per il visto al disegno di legge perché ritiene tale opzione sia più rispettosa dell’ambiente. Tra le motivazioni, infatti, ci sarebbe una stringa che fa riferimento ai danni che reca la cremazione o l’interramento a madre natura. La cremazione perché rilascerebbe anidride carbonica, la seconda perché rea della possibile propagazione di sostanze chimiche nel terreno. Invece la soluzione green, appunto, metterebbe fine a questo tipo di problemi. Un modo per rispettare l’ambiente e fare la propria parte anche da morto.
La cura della morte con la persona in terreno
Da quel che apprendiamo, il corpo verrebbe posto in appositi contenitori e qui rimarrebbe 30 giorni con la copertura di materiale vegetale. Del seguito della procedura, per decoro, preferiamo evitare i dettagli. Il risultato finale è un sacco di terriccio che ritorna ai familiari. Sempre che lo vogliano! Consultiamo il sito dell’azienda che già opera in questa direzione dove nel menù troviamo, tra le altre sezioni, quella inerente la «cura della morte», che ha per obiettivo quello di rendere il tutto «curativo e nutriente». Intanto, per il «terreno della persona amata […] Il nostro staff comunicherà con te nei momenti cruciali della trasformazione della tua persona in terreno». Mai come in questo caso, vale il celebre passo del Libro della Genesi «ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai». Con buona pace di defunti e familiari.
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