Nell’ultimo anno e mezzo, l’aumento dei tassi di interesse ha penalizzato i conti correnti e le obbligazioni a tasso fisso. Tuttavia, il panorama sta cambiando e la corsa dei rendimenti sembra essere giunta al termine. Il nuovo scenario potrebbe continuare a penalizzare i soldi sui conti correnti, ma favorire l’aumento dei prezzi di alcuni titoli obbligazionari. Scopriamo quali titoli obbligazionari potrebbero essere influenzati.
In Europa e negli Stati Uniti, il rialzo dei tassi di interesse sta iniziando a farsi sentire. Negli Stati Uniti, l’inflazione sta rallentando, ma soprattutto il forte e repentino aumento dei tassi di interesse ha creato problemi al settore bancario. Inoltre, si prospetta una recessione/rallentamento all’orizzonte. Questi fattori potrebbero far cambiare idea alle due principali Banche centrali mondiali, BCE e FED sulla politica monetaria restrittiva attuale. Il cambio di scenario avrebbe conseguenze dirette sulle obbligazioni a tasso fisso.
Rischio di recessione USA e i rendimenti iniziano a calare
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Più di un analista sta prospettando una possibile recessione negli USA (vedremo poi se ci sarà o meno). Questo timore ha spinto il presidente della FED, Jerome Powell, ad aumentare il tasso di sconto solo dello 0,25% nell’ultima riunione di marzo. Tuttavia, gli esperti avevano previsto un aumento del tasso di mezzo punto percentuale. A novembre 2022, la FED aveva già aumentato il costo del denaro dello 0,75% e poi dello 0,50% a dicembre dello stesso anno. In USA la fine dei rialzi del costo del denaro potrebbe essere arrivata.
Anche in Europa si potrebbe verificare un rallentamento nel rialzo dei tassi, nonostante le previsioni degli analisti escludano una recessione nel Continente. Il rallentamento della crescita economica e il calo dell’inflazione potrebbero portare la BCE ad allentare la politica monetaria restrittiva attuale. Christine Lagarde potrebbe mettere fine dell’aumento dei tassi nella seconda metà del 2023 ed iniziare un progressivo calo a partire dal 2024.
Fuga dai conti correnti, adesso potrebbe essere il momento dei BTP in rampa di lancio
L’allentamento della politica monetaria restrittiva avrà un impatto positivo sui mercati finanziari. Porterà ad una diminuzione dei rendimenti e all’aumento dei prezzi delle obbligazioni a tasso fisso, come i Buoni poliennali del Tesoro (BTP).
Acquistare BTP adesso offre un doppio vantaggio. Si avranno alti rendimenti in un mercato in flessione fino alla scadenza dell’obbligazione. Inoltre si avranno probabili guadagni in conto capitale grazie al calo dei rendimenti e all’incremento dei prezzi.
I guadagni impensabili di 2 BTP in meno di un mese
Adesso più che mai sembrerebbe arrivato il momento della fuga dai conti correnti per passare ai titoli a tasso fisso. Ad esempio, nel mese di marzo, i prezzi del BTP decennale con scadenza settembre 2033 (ISIN: IT0005240350) sono cresciuti da 82,5 centesimi a 86,5 centesimi.
Ancora più significativo è il rialzo del BTP con scadenza ottobre 2053 (ISIN:IT0005534141), con un aumento del prezzo da 95,5 centesimi a 103,3 centesimi dal 2 al 20 marzo. Nel primo caso si registra un incremento di quasi il 5% in meno di un mese, mentre nel secondo caso l’aumento in tre settimane è di oltre l’8%.