Sarà capitato a chiunque di soffrire di alitosi e di aver provato grande imbarazzo nell’avvicinarsi e parlare con amici e colleghi. Per quanto possa sembrare un disturbo di poco conto, l’alito cattivo può diventare motivo di esclusione e di difficoltà nelle relazioni sociali. Nella maggior parte dei casi fortunatamente si tratta di un fenomeno transitorio che viene meno grazie ad alcuni semplici accorgimenti. Ciò perché la causa più comune è da ricercare in una scarsa igiene orale o nella presenza di carie che ancora non provoca dolori. In altri casi l’alitosi scompare dopo che il dentista effettua un’accurata pulizia dentale. E ciò perché in un’altissima percentuale di casi l’alitosi dipende dalla presenza di residui di cibo nella bocca.
Solo di rado a scatenare l’alitosi sono le patologie respiratorie come la sinusite, quelle digestive come il reflusso gastroesofageo, o quelle diabetiche. Ciò spiega perché anche senza analisi del sangue questi campanelli d’allarme indicano glicemia alta e diabete. Non a caso ha spesso l’alito pesante chi segue un regime alimentare con pochi carboidrati e ricco di proteine. Così come che siano freschi o stagionati sono questi i cibi che rendono l’alito nauseante ben più di porro e scalogno. Si pensa infatti erroneamente che siano alcuni alimenti come cipolle, aglio, spezie e verdure crucifere come verze, cavolfiori e broccoli i maggiori responsabili del problema.
Freschi o stagionati sono questi i cibi che rendono l’alito nauseante ben più di porro e scalogno
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In realtà a procurare la fastidiosa condizione dell’alitosi sono quei cibi che richiedono una lunga digestione. Primi fra tutti le fritture, i salumi affumicati e la carne. In particolare le carni rosse sono ricche di proteine e di aminoacidi che reagiscono con i batteri presenti nel cavo orale. Da ciò si generano dei composti solforici che producono lo sgradevole effetto dell’alito fetido. A questi alimenti si aggiungono le carni insaccate e i salumi crudi o stagionati. Si pensi alla bresaola e alla tipologia di carne da cui si ricava.
Nondimeno potrebbero essere responsabili dell’alitosi i prodotti caseari, soprattutto quelli a lunga stagionatura o con un alto contenuto di sale. Si pensi ad esempio al formaggi pecorino, al parmigiano reggiano o al grana padano che pure consumiamo assai spesso. Anche i formaggi freschi tuttavia potrebbero provocare l’alitosi a causa delle proteine del latte che i batteri utilizzano per produrre metaboliti dal cattivo odore.
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