Sarebbe non solo inutile, ma addirittura controproducente privarsi di primi piatti a base di pasta o del pane, come anche delle patate. Per quanto salutari siano verdure e legumi, non si può pensare di eliminare dalla propria dieta i farinacei. Persino in presenza di diabete gli studiosi di alimentazione raccomandano di consumare quotidianamente una quota di carboidrati che oscilla tra 45% e 60%. Quel che conta infatti è per un verso la quantità, per l’altro la qualità dei carboidrati che si assumono più di frequente. Ottimi questi 3 tipi di pane con meno calorie e carboidrati e il più basso indice glicemico per chi soffre di colesterolo cattivo e diabete. Perché a fare la differenza è proprio il particolare tipo di farina che si usa per realizzare l’impasto e le modalità di consumo.
Oltre al carico glicemico dei diversi alimenti è fondamentale conoscere alcuni regole basilari per ridurre al minimo l’assorbimento degli zuccheri. Non è certo una novità che si può abbassare l’indice glicemico di pasta e pane e assumere meno zuccheri della frutta con 3 semplici trucchi. E per chi ha dubbi fra pasta, pane o patate ecco cosa scegliere per non far decollare i livelli di zucchero nel sangue dopo pranzo. E questo perché anche a parità di ingredienti potrebbe di molto cambiare l’indice glicemico degli alimenti. Si tenga conto che il rilascio di insulina del pane è di 3 volte superiore a quello della stessa quantità di carboidrati presenti nella pasta.
Fra pasta, pane o patate ecco cosa scegliere per non far decollare i livelli di zucchero
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In modo specifico proprio questa pasta con pochissimi zuccheri è utile contro glicemia alta, diabete e grasso addominale. Con un indice glicemico quasi doppio rispetto alla pasta, il pane contiene piccole bolle che consentono agli enzimi digestivi di digerire velocemente l’amido. Alcuni ricercatori italiano hanno valutato la diversa risposta glicemica di alcuni soggetti a seguito del consumo di pasta, pane e patate. I risultati dello studio hanno dimostrato una più alta reazione glicemica dopo l’assunzione dei carboidrati sotto forma di pane piuttosto che di spaghetti. E ciò non solo dopo 2 ore, ma anche a distanza di ben 5 ore dal momento dell’ingestione. Per quel che riguarda infine le patate si sono registrati valori glicemici assai simili a quelli rilevati nei soggetti che avevano mangiato il pane.