Fortunati questi lavoratori che con 35 anni di contributi possono andare subito in pensione nel 2022 e non importa la loro età

prepensionamento

La pensione è, per tanti, una chimera lontana. Chi ha iniziato a lavorare da poco, fa fatica ad avere un posto fisso, costretto, spesso, a lavorare con Partita IVA. E chi ha superato i 50 anni, guarda alla scadenza della vita lavorativa come qualcosa decisamente in là nel tempo. Anche perché le leggi che favoriscono la pensione anticipata richiedono determinati presupposti che, di solito, riguardano contributi ed età minima. Lo si è visto anche con Quota 100. Pensione anticipata che prevedeva il raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 38 anni.

I lavoratori di questa categoria possono andare in pensione anche già nel 2022

Insomma, non è facile lasciare subito il mondo del lavoro, anche se tutti lo sogniamo. Soprattutto, con i chiari di luna di una economia in crisi che vede molte aziende chiudere a causa dei pesanti rossi di bilancio. Dunque, fortunati questi lavoratori che con 35 anni di contributi possono andare subito in pensione a prescindere dalla loro età. Chiaramente, non percepiranno la pensione intera, come quando si va con gli interi requisiti maturati. Ci sarà una decurtazione sull’assegno mensile che varierà in base agli anni di anticipo del normale pensionamento.

I casi cambiano da soggetto a soggetto, ma si stima in circa il 2% in meno per ogni anno anticipato. Ad esempio, andare in pensione a 57 anni, grazie a questa legge riservata a questi lavoratori, comporterà un assegno pensionistico, corrisposto subito, ridotto del 20 o 25%. Che sarà tale per tutta la vita e non solo per il lasso di tempo che manca ad arrivare all’età di 67 anni. Insomma, se da una parte c’è il vantaggio di pensionarsi ora, dall’altra bisogna fare i conti con entrate più ridotte per sempre. Anche se esistono dei lavori da fare a casa che ci potrebbero permettere di arrotondare facilmente l’assegno, resta comunque una condizione da prendere in considerazione.

Fortunati questi lavoratori che con 35 anni di contributi possono andare subito in pensione nel 2022 e non importa la loro età

I lavoratori in questione sono quelli del comparto dei poligrafici, ovvero tutto il personale dipendente di case editrici, che non sia giornalistico. In particolare, il prepensionamento con 35 anni di contributi riguarda i poligrafici dipendenti di imprese editoriali in crisi sino al 2023. È però fondamentale che l’azienda editoriale abbia attivato una riorganizzazione aziendale a causa di crisi, mettendo i lavoratori in CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria). Lo spiega bene la circolare numero 126 dell’INPS, che offre dei chiarimenti sui requisiti e su come fare la domanda. È fondamentale che il “requisito contributivo maturi entro il periodo di fruizione del trattamento straordinario di integrazione salariale finalizzato al prepensionamento”.

I fortunati lavoratori che hanno questi requisiti potranno presentare la domanda di pensione entro il termine indicato. Un lavoratore è obbligato a farlo? Domanda difficile, nel senso che, sulla carta, nessuno è obbligato ad accettare di andare in prepensionamento. Trattandosi, però, di aziende in crisi, è chiaro che, in presenza di esuberi, il lavoratore rischi, finito il periodo di CIGS, di essere licenziato.

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